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Casa Giovanelli ha alle spalle una storia secolare, che risale all'anno 1665, quando Gian Giacomo Giovanelli scrisse nel proprio testamento, dopo aver costituito suoi eredi tutti i poveri della Valle di Fiemme, che la sua casa di Tesero venisse trasformata in Xenodochium, cioè in un ospizio per vecchi bisognosi di assistenza. L’istituzione funzionò come ospedale di Fiemme fino all’aprile del 1955; in quell’anno infatti l’ospedale completò il suo trasferimento a Cavalese, nella struttura costruita dalla Comunità Generale di Fiemme. Più recentemente la casa è stata trasformata in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona.
La necessità di strutture come questa è ben evidenziata dai numeri, come illustrato anche dal vicepresidente Tonina: oggi in Trentino ci sono 150 anziani ogni 100 giovani, quando nel 1986 erano 86. In tre lustri, l'età media è salita di 3 anni, i nati si sono ridotti di quasi un quinto, mentre la popolazione anziana è in forte aumento: dal 2000 gli ultra 65enni sono cresciuti di +39% e gli ultra 80enni addirittura del +89%, quindi quasi raddoppiati.
"Il futuro sarà fatto non da una sola risposta ma da risposte diversificate - ha detto ancora Tonina - . Accanto all’investimento in campo socio-assistenziale, e vorrei ricordare che la spesa in provincia di Trento è doppia rispetto ad altre regioni, come amministratori dovremo sforzarci di individuare e valorizzare soluzioni che ripartiscano le cure fra la pubblica amministrazione, il comparto delle Rsa e delle Aziende pubbliche di servizi alla persona, le organizzazioni del territorio, il privato sociale, rafforzando le reti fra comunità e sostenendo un sistema che in Trentino, per fortuna, è già molto fertile".