Marta Nalin, assessore al sociale del Comune di Padova ha aperto ponendosi una domanda “Chi è il Comune amico della famiglia? E’ un Comune che mette al centro la persona con la sua complessità e anche i suoi desideri, bisogni, talenti, un comune in grado di rappresentare la comunità e le trasformazioni sociali che stanno subendo le famiglie (allargate, fragili, solidali, monoparentali, accoglienti). Si investe ancora troppo poco in servizi, e troppo nell’assistenzialismo sociale”.
Mauro Ledda e Filomena Cappiello coordinatori del Network nazionale dei Comuni amici della famiglia hanno spiegato: “Il Network è una rete di comuni che hanno deciso di mettere la famiglia al centro delle loro governance. Tutto è iniziato nel 2016 e nel 2018 erano già 40 i Comuni aderenti e in pochi anni siamo arrivati a 103. Lo scopo della rete è la condivisione di buone pratiche tra i comuni che vi fanno parte. Sono oltre 9 milioni le persone che vivono in Comuni family in Italia”.
Luciano Malfer, dirigente generale dell’Agenzia per la Famiglia della Provincia autonoma di Trento, ha commentato: “Ci sono tanti Comuni che vorrebbero diventare family friendly, ma manca loro un metodo. Si inizia con la stesura di un Piano famiglia con una delibera della Giunta comunale, che ri-orienta così la sua azione verso il benessere familiare. La nostra Legge provinciale sulla famiglia dice: “Diamo strumenti alle famiglie per realizzare i loro progetti di vita. Il Trentino nel 2004 ha iniziato inaugurando il primo Piano famiglia e in 10 anni queste politiche hanno sortito concreti risultati, come la crescita delle famiglie con 3 figli. Altro elemento centrale – ha detto Malfer - è l’attrattività dei territori e la qualità di servizi che richiamano giovani sul territorio (il Trentino si posiziona al terzo posto a livello nazionale). Le politiche familiari non devono essere collocate tra le politiche socio-sanitarie; in Trentino l’Agenzia per la famiglia è alle dipendenze della Giunta che interviene sul tema 'famiglia' trasversalmente a tutte le diverse policy. Dobbiamo sviluppare di più il welfare territoriale, il welfare familiare e il welfare aziendale – ha proseguito - e meno il welfare state. In Trentino, dove oltre il 90% dei Comuni si sono certificati 'Amici della famiglia', è stato coniato il New Public family Management, che ingloba alcune azioni virtuose, tra cui il Network, le certificazioni family, i Distretti famiglia". Infine il dirigente ha illustrato il Piano famiglia: "Partendo da una verifica di certi requisiti, il Comune stende una serie di azioni da programmare, le realizza e poi attua l’auto-monitoraggio. I macro ambiti dei Piani famiglia sono: ambiente e qualità della vita, comunicazione, comunità educante, governance, misure economiche, welfare territoriale e servizi alle famiglie. Sono 1.500 le attività messe in campo annualmente dai Piani famiglia e 5.000 attività nell’ambito del welfare aziendale grazie al Family Audit”.
Pasquale Borsellino direttore famiglia, minori, giovani e servizio civile della Regione Veneto ha dichiarato: “Da quali paradigmi partiamo? La ricchezza di un territorio non si misura solo dal PIL, ma anche dalla ricchezza di relazioni generative che sviluppano progetti di crescita sociale. Invece fino a poco tempo fa siamo stati specialisti del patologico e conosciamo poco dei meccanismi auto-generativi della comunità.”
Laura Nota, docente all’Università di Padova, ha parlato di giustizia sociale e inclusione, premesse essenziali per una vita di qualità: “il tema del benessere lo considero prezioso per 3 motivi: 1) la famiglia permette di superare una visione individualistica degli esseri umani, 2) il benessere individuale non è sufficiente e si coltiva e cresce nel gruppo, 3) le famiglie sono in evoluzione. Sono tante le sfide delle famiglie oggi: le disuguaglianze sociali ed economiche, la sostenibilità ambientale e la paura verso il futuro, ampliata in particolare a seguito del Covid”.
Sara Bertoldo dei Servizi Sociali del Comune di Padova ha presentato il Piano famiglia del Comune di Padova: “Siamo partiti dal progetto “Alleanze per la famiglia” costituendo reti composte da associazioni, enti di volontariato, cooperative e il Comune per attivare politiche attive di benessere familiare, tra cui, il progetto “Padova comunità educante”, il marchio “Padova per” da rilasciare a enti che svolgono azioni proattive per le famiglie, i Baby Pit Stop, lo Sportello famiglia”.
Viviana Maretto, referente interno Family Audit del Comune di Padova, ha presentato il Piano Family Audit: “Grazie ad un percorso, affiancati da un consulente, ci siamo interrogati sui bisogni dell’ente che ha 1.819 dipendenti. Azioni attuate: flessibilità oraria, contributi per i figli dei dipendenti per iscrizione a corsi sportivi/ricreativi, incentivi per l’impiego dei mezzi pubblici, la Consigliera di Fiducia.” Si sono poi alternate due testimonianze di progetti di famiglie, tra cui il progetto “Vivovicino”, che è un percorso di solidarietà per aiutare bimbi provenienti da famiglie in difficoltà, e il progetto “Embracin” di accoglienza di persone che giungono da paesi esteri.
Sono stati poi illustrati i Piani famiglia di tre Comuni: Calliano, Foligno e Albignasego. Lorenzo Conci, Sindaco del Comune di Calliano: “Abbiamo conosciuto una crescita demografica importante: da 1000 a 2.027 in pochi anni. Abbiamo quindi potenziato il sistema scolastico per accogliere i nuovi nati. Abbiamo poi deciso di prendere il marchio “Comune amico della famiglia”, partendo da un questionario rivolto alla popolazione. Dai dati emersi abbiamo steso un Piano famiglia con un Assessore con specifica delega alla famiglia ed è sorta una rete di associazionismo familiare.”.
Daniela Durastanti e Agostino Cetorelli hanno presentato il Piano del Comune di Foligno: “Siamo partiti da una ricognizione di tutti i servizi per le famiglie e da una indagine demografica e poi abbiamo elaborato un Piano di interventi con 15 azioni, tra cui parcheggi rosa per le mamme in attesa, gli orti urbani, l’housing sociale, affido familiare, bonus cultura e sport, card disabili.”
Filippo Giacinti, Sindaco del Comune di Albignasego (PD): “Il nostro è il comune più popoloso dopo Padova. In questi anni abbiamo incrementato i servizi alle famiglie, tra cui Spazio ascolto per i genitori, Sportello famiglia, e in futuro ci sono iniziative di contrasto al gioco d’azzardo, la violenza di genere e pari opportunità e gare d’appalto che riconoscano maggiori contributi agli enti “family”.
Sono state a seguire illustrate le strategie di sviluppo del Network a livello nazionale con l’intervento di Giovanni Deiana, dirigente del Servizio Famiglia della Regione Sardegna, Elisa Marzinotto, dirigente del Servizio politiche per la famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, Domenico Lucà presidente del Consorzio di servizi CIDIS (TO).
Le conclusioni sono state affidate a Sergio Giordani, sindaco del Comune di Padova, che ha lanciato la quinta Convention nazionale dei Comuni family 2022, che si terrà a San Gregorio di Catania.
Programma in allegato