Una storia avvincente quella raccontata al Muse. Che trasmette la passione, la competenza, il coraggio e anche la creatività con la quale ricercatori e ricercatrici del laboratorio coordinato da Anna Cereseto, assieme ad altre unità di ricerca del Cibio, non si sono fatti intimorire dalla concorrenza internazionale, né fiaccare dalla burocrazia nazionale che rispetto a ciò che accade altrove (a cominciare dagli Stati Uniti) impone loro delle lunghe procedure amministrative anche solo per acquistare provette e reagenti per il loro lavoro. Con tenacia e resilienza hanno lanciato la sfida italiana più importante all’impiego dell’editing genomico (tecnologia Crispr/Cas9).
Il sistema si basa sull’uso della proteina Cas9, una sorta di forbice molecolare in grado di tagliare sequenze di DNA malato e che viene “guidata” a colpire il bersaglio da una molecola di RNA. Una tecnologia messa a punto tra il 2012 e il 2013 da gruppi di ricerca americani (delle Università di Berkeley e del MIT di Boston). Le sue enormi potenzialità per sviluppare cure per una serie di patologie a base genetica (cioè che dipendono da un difetto o da una mutazione di geni) sono sempre state ostacolate dagli errori di taglio. Qui il team Cibio ha impresso una svolta che rende plausibile pensare a un passaggio alla clinica nell’arco temporale di qualche anno. Infatti, ha ottenuto un metodo efficiente e sicuro di trasferimento di Crispr/Cas9 nelle cellule da curare e ha sviluppato varianti più precise (facendo evolvere la proteina da Cas9 a evoCas9) che portano a un correttore genomico ad alta precisione.
A corteggiare ricercatori e ricercatrici ora sono alcuni dei principali centri di ricerca internazionali. Proprio questa è l’altra faccia della medaglia. Il rischio è che la loro scoperta e le loro competenze vengano scippate da altri Paesi che investono di più nella ricerca. Anche per questo l’Università di Trento ha lanciato un’azione di fundraising e ha invitato cittadinanza e mondo delle imprese a dare un contributo per un assegno di ricerca che possa finanziare per un anno il lavoro di un giovane su questo progetto al Cibio.
Trento Smart City Week è un progetto condiviso da: Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento, IEEE – Institute of Electrical and Electronics Engineers, Consorzio dei Comuni Trentini e Fondazione Bruno Kessler.
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