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Un excursus nell’antichità dove i protagonisti mitici ed eroici, per eccellenza maschili, di avventurose esplorazioni e di conquiste come Odisseo e Alessandro Magno sono contrapposti a figure femminili alle quali viene riservato uno spazio più limitato, spesso legato al controllo della sfera domestica, quella assegnata ad esempio a Penelope. È risaputo, d’altra parte, come a seconda dei contesti storico-culturali la “condizione” femminile risulti estremamente variabile. Lo dimostra, ancora a titolo di esempio, la diversità di ruolo assunta dalla donna nel banchetto greco, etrusco e romano e l’alterno accesso al potere, o comunque a ruoli di leadership e di prestigio documentati storicamente (come per Cleopatra, protagonista di un’unione mista). Pur attraverso la complessa lente distorsiva delle fonti con le loro varianti, alla base di viaggi mitici femminili non appare isolata una connessione con unioni miste sotto il potere di Eros, come nei casi degli sventurati trasferimenti – volontari o meno – di Arianna, Elena e Medea o di quello inconsapevole di Europa che congiunge addirittura la sfera umana e divina. Del resto, pensando anche al ratto delle Sabine o, in una diversa prospettiva ancora, alla contesa fra Achille e Agamennone per Briseide, vanno ovviamente contemplati anche spostamenti forzati, così come matrimoni di natura diplomatica per instaurare e consolidare alleanze fra comunità a diversi livelli non omogenee.
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