Come funziona un elicottero, come lo si impiega in attività operativa di soccorso, come un soccorritore a terra può cooperare al meglio con l'equipaggio in volo, cosa fare e cosa evitare perché la missione di soccorso sia un successo: a queste domande vuole rispondere il programma di incontri formativi che il Nucleo Elicotteri della Provincia sta dedicando ai soccorritori che operano sulle piste da sci.
Molti i consigli pratici per chi da terra collabora con i soccorritori che arrivano dal cielo.
L’appuntamento di ieri mattina, che ha visto protagonisti i Carabinieri, si è svolto presso la sede di Mattarello. Altri incontri sono stati dedicati o lo saranno agli altri corpi o realtà che garantiscono la sicurezza sulle piste da sci del Trentino.
La giornata formativa è cominciata con una lezione in aula, tenuta dal Comandante pilota Marco Abbagnale e dal Coadiutore di volo Giulio Ballabio, in cui si è parlato della “macchina elicottero” e di come funziona, delle sue potenzialità e dei suoi limiti operativi. Sono seguiti cenni di meteorologia e alcune informazioni sui limiti operativi legati alle condizioni del cielo, sopratutto in un ambiente montano, con luce e visibilità che cambiano repentinamente. Una mano, anche di notte, hanno spiegato gli operatori del Nucleo, arriva dallo sviluppo delle tecnologie, come i visori.
Si è approfondito anche il tema degli ostacoli che sono particolarmente pericolosi per il volo. I più temibili sono quelli che non si vedono, come cavi e fili, o corde per evoluzioni sportive che si stanno sempre più diffondendo. Su questo tema l’occhio e l’aiuto di chi coopera da terra sono fondamentali. Ma pericolosi per gli elicotteri sono anche altri mezzi in volo nell'area operativa, parapendii o droni, che se avvistati vanno subito segnalati all’equipaggio.
Per il buon esito della missione di soccorso, è stato spiegato, è importante scegliere la zona di atterraggio più opportuna, che deve essere libera da ostacoli, come può capitare nei pressi delle piste da sci. La superficie di appoggio deve essere compatta e il più possibile piana. In fase di atterraggio bisogna ricordare che si muove una grande quantità di aria, che potrebbe pericolosamente spostare oggetti e fare danni alle persone o allo stesso elicottero. Anche eventuali curiosi vanno allontanati dalla zona di atterraggio prima che inizino le operazioni di soccorso.
L'interazione tra chi opera sull’elicottero e chi sta portando aiuto da terra è quindi fondamentale, anche per guidare l'atterraggio o l'avvicinamento dal cielo e per fare da punto di riferimento per il pilota. Il corso ha passato in rassegna anche le operazioni da fare a terra, ad atterraggio avvenuto, con particolare attenzione al tema della distanza di sicurezza dei mezzi rispetto all'aeromobile. La lezione in aula si è conclusa parlando delle manovre di “hovering” e con il verricello. A seguire tutti si sono recati all'hangar e sulla pista di atterraggio, per vedere da vicino gli elicotteri di soccorso e le apparecchiature di cui sono dotati.