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Le attività della centrale covid, alla luce della recente riorganizzazione, con il passaggio della gestione dalle cure primarie al dipartimento di prevenzione, sono state illustrate oggi alla stampa alla presenza del direttore per l’integrazione socio sanitaria di Apss Enrizo Nava (in rappresentanza del consiglio di direzione), del direttore del dipartimento di prevenzione Antonio Ferro, del direttore dell’igiene pubblica Maria Grazia Zuccali e dell’assessore provinciale alla salute, disabilità e famiglia Stefania Segnana.
Nella centrale covid lavorano 24 persone tra medici, infermieri, assistenti sanitari e amministrativi che garantiscono la presenza sette giorni su sette, dalle 8 alle 18. Due le principali linee di attività: la presa in carico dei casi positivi e il tracciamento dei contatti attraverso l’indagine epidemiologica, in stretta connessione con la medicina territoriale, la medicina del lavoro e il mondo della scuola. Ogni giorno vengono processate decine di segnalazioni di medici e pediatri di famiglia e vengono fatte, per ogni caso covid, inchieste epidemiologiche per risalire a tutti i contatti con numeri decisamente superiori rispetto alla fase più acuta dell’emergenza in cui le persone avevano molti meno contatti essendo in lockdown. Oggi per ogni caso covid ci sono mediamente 5/10 contatti da verificare, ma si può arrivare, nei casi più complessi, anche ad una cinquantina di contatti.
Il nuovo assetto della centrale covid si è reso necessario per dare una maggiore omogeneità all’attività di contact tracing e alla gestione delle quarantene e degli isolamenti. A fronte di un volume di lavoro in costante aumento, nelle prossime settimane la centrale covid verrà potenziata con l’introduzione di ulteriori canali di comunicazione a disposizione di operatori e cittadini.