Ha detenuto più volte il record mondiale di immersione in apnea, il 're degli abissi' e, soprattutto ha insegnato a rispettare il mare. Prima di tutto alle figlie, pure loro apneiste, ma anche a tantissime persone che, in seguito alle sue imprese, si sono innamorate del mare e dell'immersione in apnea. Primo fra tutti proprio Gianluca Genomi che ha raccontato di esser stato attratto da questa disciplina durante la trasmissione televisiva, in bainco e nero, che riprendeva il record di Enzo Maiorca del 1974 a Sorrento: "Per me è stato il punto di partenza, l'ispirazione". Genomi ha conquistato il suo primo record mondiale proprio nelle acque di 'casa Maiorca', nel mare di Siracusa il 17 agosto del 1996.
La figlia Patrizia, così come tutti i Maiorca, è "ro scogghio" cioè dello scoglio, così vengono chiamati tutti coloro che nascono ad Ortigia, piccola isola circondata dal mare, nucleo originario della Siracusa greca, oggi centro storico della bella Siracusa moderna. Patrizia, la sua ultima immersione record risale al 1988 con i -47 metri in assetto costante, è presidente del Consorzio Area Marina protetta del Plemmirio, ha parlato a lungo di quanto sia stato importante l'insegnamento del padre non solo per l'immersione in apnea ma, soprattutto per il rispetto profondo del mare. Patrizia Maiorca ha dedicato un emozionante racconto alla sorella Rossana scomparsa prematuramente per un male incurabile nel 2005 e ha messo in luce la straordinarietà della sorella che, per non ferirla, durante un'immersione (di entrambe) per il record dei 45 metri, ha strappato anche lei il cartellino dei -40 ed è risalita come aveva dovuto fare Patrizia, benchè fosse in perfetta forma e, certamente, avrebbe potuto scendere ben oltre i -40. Molti ricordi anche del papà Maiorca allenatore che, quando il mare era in scirocco e, dunque, non si poteva praticare l'immersione, le faceva allenare a secco: sulle scale di casa in apnea con la zavorra ai fianchi, 15 risalite di tre piani, con un minuto di pausa, fra una risalita e l'altra.
Gianluca Genomi, che il 28 settembre del 2012 è sceso nelle acque di Rapallo ad una profondità di 160 m, record mondiale, ha ricordato la straordinarietà dell'apneista Maiorca che è sceso a 56 anni a -94 in assetto variabile riemergendo dopo 3 minuti e dieci secondi. Genomi che, nel 2008 ha stabilito il nuovo record del mondo di apnea statica con 18'3"69 (facendo uso di iperventilazione e ossigeno puro), superando di quasi un minuto il precedente primato dell'illusionista statunitense David Blaine, ha messo in evidenza come l'immersione in apnea sia una disciplina molto pura che misura le capacità di affinare le tecniche di respirazione e di compensazione. Entrambi, Patrizia Maiorca e Gianluca Genomi, hanno raccontato della collaborazione con i fisiologi per gli studi sulle reazioni del corpo umano e hanno ricordato che "limitare l'apnea al record (cosa che, ora, tende a verificarsi ndr) significa perdere il mare"
Tre anni fa il 're degli abissi' è mancato ma i suoi 23 record e la sua fama resteranno per sempre
Il mito Enzo Maiorca raccontato dalla figlia Patrizia e dall'apneista Gianluca Genoni
"L'inventore dell'apnea moderna", secondo l'apneista Gianluca Genomi, "un uomo di mare nel senso più profondo, scolpito onda dopo onda dal mare, ripulito dal superfluo, dal mare, una persona semplice", così la figlia Patrizia. Insieme, sollecitati da Silvia Guerriero, l'hanno raccontato in Sala Falconetto oggi al Festival dello Sport. Enzo Maiorca, il più grande sub di ogni tempo, l'ultimo suo record, dei 23 che lo contraddistinguono, l'ha raggiunto all'età di 57 anni. L'uomo capace di scendere più in profondità negli abissi marini, nel 1960 coronò il sogno di scendere a -45 e raggiunse il suo primo record ma, nel 1988, riuscì a scendere ad una profondità di 101 metri. La 'dinastia' Maiorca - Enzo, e le figlie Patrizia e Rossana - detiene 41 record: 23 di Enzo, 12 di Patrizia e 6 di Rossana (scomparsa nel 2005).