
“E’ una grande emozione essere qui oggi sotto queste tre bandiere; italiana, austriaca ed europea – ha detto il presidente della Provincia Ugo Rossi – per dare degna sepoltura ai resti di questo soldato italiano che potrà finalmente riposare in pace. E sarà anche un nostro compito garantire che possa effettivamente riposare in pace – ha detto Rossi. Lo potrà fare se continueremo nell’impegno per la pace, ricordando la storia, in tutti i suoi aspetti e soprattutto sapendo trarre da essa un insegnamento che ci permetta di evitare gli errori del passato. Grazie al lavoro di tutti voi, siamo pronti a superare definitivamente le lacerazioni del passato, per guardare insieme al futuro. L’anno prossimo celebreremo i 100 anni della fine del primo conflitto mondiale e sarà, ne sono sicuro, il momento giusto per compiere – ha concluso il presidente – quel passo, definitivo, verso una completa riconciliazione”.
“Quelli che un tempo erano nemici oggi condividono gli stessi ideali di libertà, democrazia e pace – ha ricordato Domenico Rossi, sottosegretario alla Difesa, presente alla cerimonia in rappresentanza del Governo nazionale. Tutti noi – ha detto Domenico Rossi – siamo chiamati alla responsabilità di tramandare questi valori alle giovani generazioni. Non possiamo fallire”.
La cerimonia si è poi spostata al cimitero di Trento per la deposizione di corone al Sacrario militare italiano ed al Sacrario austro ungarico.
Foto, video e intervista a cura dell'Ufficio Stampa