Da quando, bambina di terza elementare, scriveva che avrebbe voluto essere la più forte in vasca a quando accompagnava la sorella su e giù con il monopattino nelle gare fuori casa, Simona ha messo testa e cuore in quanto faceva, mettendo in atto tutti i suoi punti di forza e superando con coraggio i momenti più duri. Come quando nel 2016 non è stata convocata a Rio de Janeiro, o quando quest'anno ha dovuto rimandare la partenza per Tokyo di cinque giorni a causa di un disturbo e certo per la mancata medaglia nei 1.500. Ma se è vero, come ha detto Simona, che "per crescere un bambino ci vuole un villaggio", è proprio grazie ad un 'villaggio' fatto da persone che la amano, la seguono e la supportano - la sua famiglia, l'allenatore Christian Minotti, le amiche e le colleghe nuotatrici che hanno voluto salutarla con video e messaggi anche nell'incontro di oggi a Trento, che ha potuto raggiungere grandi risultati. E ora Simona?, le è stato chiesto. "Tanto nuoto, tante vasche e tante gare. Inutile negare che cerco un'altra medaglia: credo di avere dei margini di miglioramento, ma dovrò impegnarmi". Testa, cuore e tecnica: è questo l'attimo vincente di Simona Quadarella.
Il grande cuore di Simona Quadarella
Conoscere un po' più da vicino un campione, ripercorrere i momenti di gloria, ma anche quelli difficili, del suo percorso e capire cosa c'è dietro ad una grande vittoria - testa, cuore, tecnica? - il Festival dello Sport è soprattutto questo e l'appuntamento di oggi con Simona Quadarella non ha deluso le aspettative degli appassionati del nuoto che l'hanno incontrata in Sala Depero. Aperta, sincera, sempre positiva e determinata per il futuro: Simona è apparsa così, semplicemente per quella che è, una giovane, vera campionessa.
Anche e soprattutto quando ha ricordato i 1.500 metri di Tokyo che non le hanno dato il risultato sperato, ma che dopo lo sconforto le hanno regalato la grinta per rimettersi in gioco e conquistare il bronzo negli 800.
"Mi piace trasmettere i valori che lo sport mi ha insegnato e cosa sto imparando con lo sport, vorrei far conoscere lo sport per quello che è e quanto può insegnare, soprattutto ai ragazzi" è stata la dichiarazione di amore di Simona, che ha ripercorso con il giornalista della Gazzetta Stefano Arcobelli la sua vita per il nuoto.
Anche e soprattutto quando ha ricordato i 1.500 metri di Tokyo che non le hanno dato il risultato sperato, ma che dopo lo sconforto le hanno regalato la grinta per rimettersi in gioco e conquistare il bronzo negli 800.
"Mi piace trasmettere i valori che lo sport mi ha insegnato e cosa sto imparando con lo sport, vorrei far conoscere lo sport per quello che è e quanto può insegnare, soprattutto ai ragazzi" è stata la dichiarazione di amore di Simona, che ha ripercorso con il giornalista della Gazzetta Stefano Arcobelli la sua vita per il nuoto.