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Il convegno "Il governo del territorio fra conoscenza, partecipazione e discrezionalità" torna ad affrontare la delicata tematica del governo del territorio, analizzato questa volta non dal punto di vista della necessità di trovare un giusto equilibrio tra fare e conservare, ma sul piano dei fattori condizionanti le scelte di governo del territorio. Il presidente del Tar di Trento, Roberta Vigotti, e la coordinatrice scientifica, la docente di diritto amministrativo della Facoltà di giurisprudenza di Trento, Anna Simonati, indicano i principali temi del convegno trentino.
"In particolare - aggiunge la professoressa Simonati - attraverso tre sessioni, saranno analizzati i momenti fondamentali che portano alla concretizzazione di tali scelte, muovendo dalla ricognizione e, dunque, dalla conoscenza della situazione esistente, per poi passare all’acquisizione degli apporti tecnici e partecipativi e giungere, infine, ad una fase di adeguata selezione degli elementi che possano fondare la miglior scelta di governo del territorio possibile".
Alla conferenza stampa di presentazione ha partecipato anche il vicepresidente dell'Ordine degli architetti del Trentino, Alessandro Franceschini: "Il territorio è in continuo cambiamento perché cambia il modo di vederlo da parte delle persone. Credo che in Trentino stiamo aprendo una nuova stagione con l'introduzione della nuova legge urbanistica, in un contesto di maggiore consapevolezza da parte delle popolazioni locali".
E proprio alla legge urbanistica ha fatto riferimento l'assessore all'urbanistica, Carlo Daldoss, secondo il quale il simposio sarà un momento di approfondimento della nuova impostazione della gestione e la tutela del territorio in Trentino: "La costruzione della legga urbanistica è stata caratterizzata da un processo di condivisione e di partecipazione dal basso, che ha consentito a tutte le persone e le parti interessate di intervenire e contribuire alla redazione del nuovo impianto. Credo che si tratti di un caso unico in Italia che merita di essere conosciuto e capito come buona pratica da sperimentare". Un modello, come ha concluso Daldoss, che conferma l'opportunità per l'autonomia trentina di essere laboratorio.