Lunedì, 14 Novembre 2016 Comunicato 2400

Giovedì 17 novembre alle 17.30 la serata alla scoperta della collezione egizia
Il fascino dell' antico Egitto al Castello del Buonconsiglio

Dopo il volume su Romanino, giovedì 17 novembre alle 17.30 serata dedicata all’Antico Egitto con la presentazione del nuovo volume sulla collezione del museo e a seguire visita guidata alla sezione egizia. Ingresso libero

Da sempre il fascino per l’antico Egitto conquista ed interessa il più vasto pubblico, non a caso la mostra Egitto mai visto allestita in museo nel 2009 raggiunse la cifra record di oltre 180mila visitatori. Un’occasione per scoprire questo popolo si potrà vivere giovedì 17 novembre a ore 17.30 in Sala Grande in occasione della presentazione del volume Dall’Egitto alle Alpi. La collezione egizia al Castello del Buonconsiglio a cura di Sabina Malgora. La curatrice del catalogo, l’egittologa Sabina Malgora e l’archeologo Franco Marzatico, attraverso alcune immagini, racconteranno il fascino di questa importante collezione del museo.
La curiosa sezione egizia del Castello del Buonconsiglio fu donata nella prima metà dell’Ottocento dal trentino Taddeo Tonelli, ufficiale dell’Impero Austro Ungarico. Gli oggetti rispecchiano l’egittomania imperante all’epoca in tutta Europa e testimonia quel gusto collezionistico che spinse molti nomi eccellenti dell’aristocrazia, rapiti dal fascino delle civiltà del Nilo, ad assoldare scienziati, esploratori e avventurieri “predatori” di antichità per arricchire i loro musei privati. In questa raccolta è privilegiata la ricerca di oggetti stravaganti, carichi di valenze magico-religiose che potevano essere esibiti nei salotti della nobiltà come status-symbol e per creare stupore, talvolta in connessione con risvolti esoterici. Fra questi oggetti figurano centinaia di amuleti, fra i quali soprattutto scarabei del cuore - simbolo di vita eterna – eleganti monili in paste vitree colorate, due stele iscritte, una splendida maschera funeraria in foglia d’oro, centinaia di modelli di servitori - detti ushabty - deposti nelle tombe perché sostituissero il defunto nelle attività nell’Oltretomba. Tra i pezzi intriganti spicca, per l’ottimo stato di conservazione, una mummia di gatto del I secolo a.C. I secolo d.C., animale sacro alla divinità Bastet che simboleggia il calore benefico del sole ed è venerata in qualità di protettrice della casa e della famiglia. Non mancano naturalmente resti di mummie umane: si tratta di mani e piedi strappati che evocano anche il florido commercio di polvere di mummia richiesta nell’Ottocento per presunte proprietà farmacologiche e afrodisiache. La presentazione si concluderà con una visita guidata alla sezione egizia. (ac)



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