
Ceferin ha difeso l’idea di portare un nuovo torneo europeo che si aggiungerebbe a Champion’s League ed Europa League. “Nella riunione del 3 dicembre 2018 a Dublino cominceremo a pensare a questa nuova competizione. Ci sono 64 squadre in Europa League e 32 in Champion’s e tra tutte queste, con un lavoro di taglio e aggiunta, vogliamo arrivare ad un terzo torneo che soddisfi le esigenze dei Paesi europei calcisticamente di medio livello. Il presidente della Uefa si è invece detto assolutamente contrario alla creazione di una super lega, che danneggerebbe il calcio. Per Andrea Agnelli l'imperativo è oggi quello di armonizzare i calendari, mettendo d'accordo FIFA, UEFA e le Confederazioni nazionali. Fatto questo - ha detto il presidente della Juve - possiamo pensare a creare nuove competizioni che permettano uno sviluppo economico del calcio, con un "ribilanciamento" fra attività internazionale e calendario nazionale. Urbano Cairo si è detto favorevole ad una terza coppa europea, ma occorre riflettere bene anche su come valorizzare e rendere competitivi i campionati nazionali.
Nell'incontro si è anche parlato di Var. Ceferin ha evidenziato la necessità di procedere con calma perché c'è un problema di armonizzazione delle norme per l'utilizzo del sistema: "La Champions è una Ferrari, ma se non la guidi bene vai a sbattere". Insomma, avanti sì ma con calma. Mentre Cairo ha rilevato che in Italia la seconda stagione della Var ha portato ad una frenata: "L'anno scorso era servita per risolvere diverse situazioni. Poi al Mondiale il suo utilizzo si è ridotto molto".
Inevitabile per Agnelli una domanda su CR7. "L’acquisto di Cristiano Ronaldo - ha detto - ha avuto la convergenza sia della parte sportiva che di quella commerciale. Tecnicamente abbiamo rinforzato la squadra, abbiamo potenziato l'immagine della Juve a livello mondiale e per i compagni CR7 è uno stimolo a migliorarsi.
Il finale è stato riservato a Gabriele Gravina, candidato unico alla presidenza della FIGC. All’unisono le richieste di Cairo, Agnelli e Ceferin si soffermano sulla necessità di avere delle infrastrutture all'altezza della situazione. Importante poi, è stato detto, sviluppare il calcio giovanile e magari limitare le squadre professionistiche, onde evitare i continui fallimenti ed i susseguenti ripescaggi. Se realizza il 10% del suo programma - ha detto Agnelli - avrà ottenuto grandi risultati”.