
Nel 1861 si chiudeva proprio nel Tirolo, di cui la Regione Trentino Alto Adige era parte integrante, la formidabile opera di formazione della cartografia catastale asburgica. In Italia il Catasto ex asburgico vige ancora limitatamente alle terre che, prima della fine della prima guerra mondiale, appartenevano all’Impero d’Austria e quindi, oltre all’intero territorio dell’attuale regione Trentino Alto Adige, anche in limitati ambiti territoriali delle regioni Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il risultato più evidente è costituito dal fatto che attualmente le due province di Trento e Bolzano, possono vantare, rispetto al resto d’Italia, un livello di controllo istituzionale e sociale sul territorio tale da consentire di affermare, senza timore di smentita, che tutto il patrimonio edilizio e fondiario risulta regolarmente registrato nella sua interezza presso il Catasto.
"Gli amministratori ed i tecnici che oggi si trovano a mantenere viva l’eredità formidabile del Catasto asburgico - ha affermato Detomas portando il saluto istituzionale del Trentino al convegno viennese - devono sentire tutta la responsabilità che ne consegue ed essere consapevoli dei compiti che li attendono: mantenere il Sistema Catastale ex-asburgico in modo moderno ed efficiente ma sempre nel solco della tradizione. Un plauso dunque a chi l’ha pensato, approvato e realizzato ma anche un forte incoraggiamento ed uno stimolo a fare sempre meglio, a chi lo gestisce per conservare un sistema di gestione immobiliare integrato che dimostra ancora oggi dei pregi indiscutibili e rappresenta uno dei cardini della nostra autonomia".