Definire un programma di poche, selezionate misure, di pronta operatività, da mettere in campo per sostenere le imprese trentine e rafforzare in particolare la cooperazione in materia di internazionalizzazione tra i principali attori pubblici e privati del territorio: è il mandato assegnato lo scorso giugno dalla Giunta provinciale ad un gruppo di lavoro denominato "Task Force per l'internazionalizzazione del sistema economico provinciale", composto dai vertici delle categorie economiche, del sistema bancario, dei Confidi, di Trentino Sviluppo e della Camera di Commercio.
Questo pomeriggio, nell'ambito del convegno "Crescere sui mercati esteri: opportunità per le Pmi e nuove strategie di sostegno all'internazionalizzazione" svoltosi nella sala Depero della Provincia, sono state presentate alcune delle misure già operative varate negli ultimi mesi, e soprattutto è stato formalizzato l'avvio di una vera e propria cooperazione rafforzata tra sistema bancario, Provincia e sistema delle imprese. Protagonisti il presidente Lorenzo Dellai e i vertici dei tre istituti bancari coinvolti, Romano Artoni, direttore commerciale Triveneto Ovest di UniCredit Banca, Nicola Calabrò, direttore generale della Banca di Trento e Bolzano e Mario Sartori, direttore generale di Cassa centrale Banca, che hanno siglato tre accordi di collaborazione che mettono a disposizione in totale 150 milioni di euro specificatamente dedicati al sostegno dell'internazionalizzazione.
Le banche metteranno a disposizione inoltre la loro esperienza sui mercati esteri, per accompagnare" le imprese trentine all'estero.
Queste le principali azioni previste nelle tre convenzioni:
- la messa a disposizione, attraverso plafond dedicati, di cinquanta milioni di euro per ciascun gruppo, dedicati alle attività di internazionalizzazione delle aziende trentine.
- il rafforzamento dei canali di offerta dei servizi di consulenza, informazione sui mercati esteri e di supporto commerciale internazionale offerti dai tre soggetti bancari da un lato e degli incentivi provinciali in materia di internazionalizzazione dall'altro, attraverso la messa in rete dei rispettivi punti di diffusione e offerta.
- la messa a disposizione delle imprese trentine della consulenza gratuita di figure specializzate delle tre banche in materia di sostegno finanziario all'internazionalizzazione;
- l'organizzazione di missioni di imprese trentine all'estero e di imprese estere in Trentino attraverso il supporto operativo della rete estera delle tre banche e dei gruppi bancari a loro collegate;
- la disponibilità della Provincia autonoma di Trento e delle tre banche ad organizzare specifiche attività di comunicazione, formazione e informazione rivolte a stimolare l'avvio di attività economiche internazionali delle imprese trentine.
- la valorizzazione anche in un'ottica internazionale degli strumenti finanziari di sostegno alla costituzione/rafforzamento delle reti d'imprese.
"Siamo consapevoli - ha detto il presidente Lorenzo Dellai - che tutti gli strumenti che mettiamo a disposizione delle imprese nascono da una visione, che è quella dell'apertura, della costruzione di relazioni con tutto ciò che sta al di fuori dal Trentino. Partiamo da una base che è buona ma anche decisamente migliorabile. Ciò vale per molti settori della nostra piattaforma tecnologica e produttiva. Sul terreno dell'innovazione, nel quale molto abbiamo investito in questi anni, assistiamo ancora ad uno scarto fra le potenzialità del sistema e ciò che veramente riusciamo a concretizzare, a tradurre in prodotti e servizi. Serve trovare un punto di incontro, di mediazione. Ciò vale a maggior ragione per l'internazionalizzazione; servono certamente degli strumenti più sofisticati, che sono quelli che abbiamo cercato di inserire nel decalogo. L'accordo che firmiamo oggi con le banche costituisce uno dei punto qualificanti di quella piattaforma. Stiamo anche costituendo un fondo strategico per gli investimenti territoriali che potrà avere un ruolo significativo anche per quanto riguarda la partita dell'internazionalizzazione. Finanza e credito, insomma, rappresentano una variabile cruciale di sviluppo per le nostre imprese. Gli accordi firmati oggi sono ispirati proprio dalla consapevolezza che il sistema bancario può svolgere una innovativa funzione di accompagnamento delle attività di business nei mercati esteri, attraverso il collegamento operativo tra la rete trentina e le sedi internazionali dei Gruppi bancari coinvolti."
La conferenza odierna, alla quale hanno partecipato circa 200 rappresentanti di imprese, banche ed enti territoriale e nell'ambito della quale è avvenuta la firma, ha consentito da un lato di mettere a fuoco le tendenze del settore, alla luce della crisi internazionale, e dall'altro di valutare le misure operative messe in campo fino ad oggi per sostenere le imprese. Sono stati anche presentati un paio di esempi di successo, quello della Capi group di Volano, che è parte della filiera Dana, e quello della Mec di Scurelle.
Andrea Fracasso, ricercatore senior dell'Università di Trento, ha parlato di una dinamica dell'export complessivamente vivace per il Trentino, sia prima che dopo la crisi, anche se si potrebbe fare di più. Carta, macchine, agricoltura, bevande i settori più vivaci, per un export che si rivolge soprattutto ai paesi più sviluppati. La competizione però è sempre più ampia e serrata. Per questo bisogna fare sistema, mettendo assieme amministrazioni, imprese, università, banche, e andando insomma nella direzione indicata anche dall'accordo siglato oggi.
Vittorino Filippas, consulente e professore a contratto dell'ateneo trentino, ha affrontato il tema degli strumenti di cui le piccole e medie imprese si devono dotare per andare all'estero, considerato che questa non sembrerebbe essere la loro vocazione primaria, a differenza delle multinazionali. Alcune regole di base: prepararsi molto prima di muoversi (molte imprese italiane entrano in un paese e dopo 5 anni ne escono, per un'approccio superficiale e carente di programmazione); focalizzarsi su ciò che si vuole fare; perseverare; valorizzare il mix tecnologia-flessibilità, quello che la pmi italiana può offrire; innovare costantemente; essere aperti alle alleanze; essere attenti alle culture altrui (per entrare in un paese bisogna sentirlo vicino, bisogna avere una predisposizione ad abbracciare un'altra cultura).
Sono seguiti gli interventi di Paolo Nicoletti, dirigente generale del dipartimento agricoltura, commercio, turismo e promozione, e di Diego Laner, presidente di Trentino Sviluppo, che hanno delineato la strategia complessiva della Provincia, che ha portato alla creazione di una unità dedicata a questo tema in seno all'amministrazione provinciale che coordina tutte le azioni dei diversi attori del sistema pubblico e alla creazione di una task force congiunta che ha messo a fuoco le dieci azioni da porre in essere per internazionalizzare il Trentino, sia aiutando le imprese locali ad andare all'estero sia attraendo sul territorio imprese innovative provenienti da fuori.
Sì è parlato inoltre della recente riforma dei criteri per gli incentivi all'export approvati dalla Giunta due settimane fa, tutti "euro compatibili" (ossia conformi ai regolamenti europei) e informati ai principi di semplificazione e velocizzazione delle procedure di concessione e liquidazione (totale dematerializzazione dei rapporti con la pubblica amministrazione, ricorso alla procedura automatica e alle autocertificazioni sul pagamento delle spese). Si tratta di strumenti importanti, che si affiancheranno alle azioni di promozione affidate di recente a Trentino Sviluppo in questo campo. Ed ancora: l'attivazione di bandi già deliberati dalla Giunta per la formazione professionalizzante degli ingegneri e degli architetti affinché si dotino delle necessarie competenze per partecipare ai generosi bandi internazionali per opere civili e ambientali da realizzare nei paesi dell'Est ed nei paesi in via di sviluppo (attraverso risorse della Banca Mondiale, della BEI, della Banca Africana per lo Sviluppo) e quindi fungere da avamposto per nuove commesse delle imprese edili trentine che scontano significative difficoltà in questa fase.
Di recente inoltre la Giunta Provinciale ha approvato la dotazione di 10 milioni di euro per il fondo rischi ordinari e a breve tale fondo potrà divenire operativo anche per la garanzia dei crediti export. La Trentino Sviluppo ha quindi messo a punto uno specifico bando che prevede la possibilità per le aziende trentine non strutturate di dotarsi per un certo numero di ore di un export manager/consulente specializzato appositamente arruolato e che possa entrare in azienda lavorare accanto al titolare per strutturare un piano di sviluppo commerciale estero.
Immagini e interviste a cura dell'ufficio stampa
Audiointerviste a Romano Artoni, Nicola Calabrò, Mario Sartori. -