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Una giornata trascorsa insieme per capire come funzionano le politiche giovanili nella provincia di Trento e di Bolzano. Questo l'obiettivo dell'incontro tra i 23 operatori della provincia di Bolzano e i 32 referenti tecnici organizzativi della provincia di Trento. Sono stati gli stessi operatori a spiegare ai rispettivi colleghi come operano sul rispettivo territorio di appartenenza. Tra i punti in comune il lavorare attraverso i progetti, che prevedono un inizio, una fine e una verifica finale.
Il MUSE - Museo delle scienze di Trento, tra le migliori esperienze nazionali nel lavoro con i giovani, si è dimostrato essere la giusta location per valorizzare l'incontro tra gli operatori giovanili. A dare il benvenuto e spiegare quanto sta facendo il MUSE era presente Samuela Caliari.
All'incontro erano inoltre presenti, il dirigente dell'Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili Luciano Malfer, il direttore dell'Ufficio giovani e servizio civile Giampiero Girardi e il direttore dell'ufficio servizio giovani della provincia autonoma di Bolzano Claudio Andolfo. Il dirigente Luciano Malfer nel dare il benvenuto ai presenti ha voluto sottolineare l'importanza degli operatori giovanili, "sentinelle dei territori che attraverso il proprio lavoro e il stretto raccordo con i giovani sono capitale sociale che genera altro capitale". La speranza è che da questo primo incontro nascano nuove possibilità di collaborazione tra le due province in ambito giovanile. Tra i progetti di respiro regionale che sono stati portati avanti dall'Ufficio giovani e servizio civile nell'ultimo anno, in collaborazione con la provincia di Bolzano, si ricordano Promemoria Auschwitz e la Piattaforma delle resistenze contemporanee. (gz) -