"Soprattutto - ha poi proseguito l'assessore provinciale alla salute e politiche sociali rivolgendosi alla direzione della Apsp di Mori - vorrei qui evidenziare la capacità di collaborare insieme per un obiettivo comune a vantaggio dei cittadini, ma anche la grande professionalità degli operatori, unita a capacità, umanità e attenzione alla persona".
"Vorrei che questa cerimonia - ha quindi aggiunto il presidente Pizzini - avesse un significato anche per la comunità locale, verso la quale stiamo promuovendo una cultura di integrazione. Vorremmo infatti che questa struttura fosse considerata come una residenza, come un tragitto di vita, un luogo di speranza dove trovare qualcuno che ti accompagni in questo percorso difficile, un luogo nel quale le persone vengono prese in cura da personale motivato e competente".
E se il sindaco Caliari ha ricordato l'accordo sottoscritto fra l'amministrazione comunale e l'Apsp di Mori per lavorare in sinergia su tutto il fronte dei servizi alla persona, Graziano Bacca, vicepresidente di Upipa, ha evidenziato la necessità di favorire sempre più l'integrazione fra associazioni, Azienda provinciale per i Servizi sanitari e Assessorato.
Infine il direttore Luciano Flor ha ricordato il quadro generale: "I trend europei e nazionali ci dicono che avremo bisogno sempre meno di ospedali per acuti e sempre più di strutture assistenziali per pazienti cronici, che hanno spesso anche difficoltà dal punto di vista della struttura familiare. In questo senso il servizio che stiamo proponendo è davvero attuale, integrato e in rete con il Servizio sanitario".
A conclusione la breve cerimonia, con la benedizione a cura di don Tarcisio e l'intitolazione dell'Hospice al dottor Amedeo Bettini - di cui erano presenti tre dei cinque figli Carla, Laura e Giovanna -, che per lunghi anni fu il medico condotto di Mori e che dalla popolazione è ancora ricordato con rispetto e affetto per il suo impegno e dedizione.
L'Hospice di Mori, inaugurato oggi ma già in funzione da alcuni giorni, può accogliere fino a nove pazienti affetti da patologie neoplastiche allo stadio terminale, che necessitano di cure finalizzate ad assicurare una miglior qualità della vita. Assicurato anche il conseguente servizio di sostegno ai loro familiari e amici, che possono accedere in qualsiasi momento, senza limiti di orario per visite e pasti. Analogamente lo studio degli spazi interni (arredi, materiali, spazi) favorisce l'idea di una "casa", per creare un ambiente confortevole dove sono permessi ritmi di vita personali e autonomi. La struttura si inserisce armonicamente negli spazi della Apsp di Mori, conservando una sua autonomia. (at)
Riprese, immagini e interviste audio (all'assessore Rossi e al direttore La Grutta) a cura dell'Ufficio Stampa -