"Questo è un momento adatto per cercare nuove soluzioni – ha iniziato Andrea Segrè - perché questo è un periodo di crisi della crescita economica e quindi appare chiaro che sia anche quello più propizio a chi si pone interrogativi profondi sulle disuguaglianze sempre più profonde pur senza parlare esplicitamente di decrescita".
Al presidente di Last Minute Market è caro il tema dello spreco di risorse, a partire da quelle legate al cibo ma non solo: "Un problema che non viene quasi mai posto - ha sottolineato Andrea Segrè – è quello del debito ecologico: noi usiamo le risorse naturali quasi fossero infinite ma non è cosi.".
L'idea di Segrè non è quella di tornare ad una società arcaica e fuori dal tempo ma di pensare ad un economia sostenibile, un economia in grado di dare quelle risposte alla crisi che non stanno assolutamente arrivando e senza le quali si rischia di superare il punto di non ritorno.
Quella di Segrè, autore di un libro come "Basta il giusto", è la visione di una società della sufficienza in grado di legarsi ad un nuovo mondo fondato sulla coscienza dei limiti naturali e umani, governato da una rivoluzionaria "ecologia economica" e vissuto -finalmente- da un homo civicus che pratica uno stile di vita sostenibile e responsabile.
Paolo Manasse nel suo intervento ha voluto delineare con chiarezza che cosa significhi la parola crescita per gli economisti: "Credo sia sbagliato legare la parola crescita al consumismo e di conseguenza al debito, agli sprechi e di default alla distruzione ambientale. Ma la crescita invece si lega all'occupazione, al capitale e alla produttività: quindi di fatto non si cresce quando si consuma ma quando si risparmia e si punta su innovazione e nuove tecnologie",
Per questo secondo il docente di Economia politica all'Università di Bologna: "Il debito fa male alla crescita e viceversa e si cresce se si è efficienti e non si sprecano le risorse; senza dimenticare che più crescita significa meno disuguaglianza e meno crescita significa anche assenza di mobilità sociale come accade in Italia". Proprio il nostro Paese è un esempio da anni di bassa crescita e di mancanza di progresso tecnologico e di innovazione.
Manasse ha parlato anche del PIL (Prodotto Interno Lordo) che "pur con tutte le sue imperfezioni ha nei suoi indicatori molti degli elementi necessari per valutare lo stato di salute una società e di una nazione. Questo però non significa che non si possa affiancare al PIL anche nuovi indicatori nazionali di benessere".
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