Venerdì, 13 Marzo 2015 - 02:00 Comunicato 591

Domani ciak al MUSE per il documentario francese co-prodotto da Decima Rosa in collaborazione con Trentino Film Commission
"IL SOGNO IRREALIZZATO" DI LEONARDO AL MUSE

Un castello ricostruito virtualmente in grafica 3D da un team di Tolosa: è questo il cuore del nuovo documentario di Patrick Foch "Il sogno irrealizzato di Leonardo", prodotto da Le Lokàl Production (Francia), in co-produzione con Decima Rosa, e sostenuto da Trentino Film Commission e dalla televisione francese TF3. Un progetto importante, che coinvolge istituzioni culturali di spicco come la Libreria Ambrosiana di Milano, la British Library di Londra e il Castello di Windsor e, in Trentino, il MUSE. Proprio domani il MUSE farà da sfondo alle scene finali del film.-

Quando ho conosciuto Phillippe Aussel, il produttore francese del film, a La Rochelle due estati fa, lui cercava due co-produttori, uno per l'Italia, dove è girata una buona parte del film, e uno per la Gran Bretagna - spiega il produttore Aurelio Laino -. Noi siamo cascati a pennello perché Decima Rosa da più di un anno ha aperto una sede a Londra, quindi abbiamo potuto seguire per intero la produzione in entrambi i Paesi, non solo la parte trentina, ed è stata una sfida, perché in Inghilterra le regole sono diverse e abbiamo dovuto imparare in fretta. Fra le note di colore vorrei ricordare un episodio durante le riprese al Castello di Windsor. Qui ho dovuto interagire con lo staff della Casa Reale inglese, perché la Regina Elisabetta possiede uno dei codici di Leonardo, il codice Arundel, che volevamo riprendere. Alla mia richiesta di avere accesso alla biblioteca privata del Castello, mi sono sentito rispondere, con fare tipicamente britannico: 'come lei capirà, la biblioteca è all'interno della residenza privata di Sua Maestà', al che ho capito che avevo effettivamente chiesto troppo".
"Leonardo Da Vinci progettò questo castello e la città annessa di Romarantin, nel sud della Francia che, nei piani del re di Francia avrebbe dovuto diventare la nuova capitale del Regno - prosegue Aurelio Laino -. Morto il re non se ne fece più nulla e solo le fondamenta sono state effettivamente realizzate. Oggi un team di Tolosa ha ricostruito virtualmente il castello, interpretando i disegni che il grande scienziato ci ha lasciato nei suoi famosi codici ormai sparsi per il mondo, al punto che il team guidato dal regista Patrick Foch ha viaggiato per tutta l'Europa per studiare i quaderni".
Nel documentario sono presenti i tre maggiori studiosi di Leonardo al mondo: Carlo Pedretti, Pascal Briost e Martin Kemp; le riprese sono durate quasi due anni e la scena finale verrà girata domani pomeriggio proprio al MUSE: "In essa una ragazza - prosegue Aurelio Laino - vede il castello realizzato all'interno dell'esposizione permanente del museo; il MUSE è perfetto in questo progetto perché parla di scienza e di arte, e poi Leonardo si è sempre ispirato alle forme della natura: il regista infatti ha visto le potenzialità di questo accostamento al punto di voler girare il finale del film proprio a Trento". Nel ciak trentino saranno coinvolti il regista Patrick Foch, il direttore della fotografia Benjamin Ziegler e il produttore francese Phillippe Aussel, oltre allo staff di Decima Rosa, capitanato da Germano Wolf. -



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