Non è una svolta, non è un colpo di scena, quello che i tanti amici di Chico Forti, in Trentino e fuori dal Trentino, aspettano da quasi 15 anni, ovvero da quando (nel giugno del 2000) è stata emessa la condanna all'ergastolo che ha condotto Forti alla detenzione in un carcere di massima sicurezza della Florida, al termine di una vicenda giudiziaria che presenta ancora, a detta di molti osservatori, dei punti oscuri. Tuttavia la lettera inviata dal ministro Mogherini al presidente Rossi testimonia di un'attenzione importante riservata dal Governo italiano a questo caso, che in Italia ha mobilitato anche molte personalità del mondo della politica e dello spettacolo.
Questo, dunque il testo della lettera:
"Egregio Presidente
ho letto con attenzione la Sua cortese lettera del 29 luglio scorso sul caso del nostro connazionale Enrico "Chico" Forti. La sua vicenda mi è personalmente ben nota. Per dare seguito all'assistenza assicurata dalla Farnesina nel corso degli anni, ho tra l'altro colto l'occasione della mia missione a Washington dello scorso maggio per assicurarmi che la nostra Ambasciata continui a seguire il caso con la dovuta cura.
Come forse saprà, recentemente Enrico Forti ha affidato la propria difesa ad un nuovo legale e lo ha incaricato di assumere le iniziative necessarie a riaprire la vicenda giudiziaria, presentando istanza di revisione del processo. L'avvocato designato dal signor Forti è già in contatto con il nostro Console generale a Miami e posso quindi confermarLe che continueremo ad accompagnare la sua azione, una volta che sarà stato avviato il procedimento di revisione.
Nell'assicurarLe infine che provvederemo a trasmettere all'Ambasciata degli Stati Uniti a Roma la Mozione allegata alla Sua lettera, come da Lei richiesto, colgo l'occasione per inviarle i miei più cordiali saluti".
La parola, ora, torna ai legali. E così anche le speranze di chi in tutti questi anni non ha cessato di credere Forti innocente e di battersi per ottenere una revisione del processo.
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