Per il completamento del percorso servirà ora un ultimo passaggio, costituito dall'intesa con la sede Inps territoriale, che avrà il compito, tra l'altro, di disciplinare le modalità ed i termini di concessione delle prestazioni statali e provinciali, i rapporti finanziari tra i due Enti e la sperimentazione sul territorio provinciale di modalità di erogazione delle prestazioni sia statali che provinciali mediante sportelli unici.
Comprensibile la soddisfazione del presidente della Provincia autonoma di Trento: "L'intesa firmata con il ministro Giovannini - spiega - rappresenta uno snodo fondamentale per il pieno compimento del percorso della delega avviato con l'Accordo di Milano. Oggi l'Autonomia provinciale può dirsi più forte e piena, il che costituisce motivo di orgoglio, ma anche fonte di impegno e di più ampia responsabilità. E' la prima volta che in Italia si realizza il decentramento di una parte di previdenza sociale. Per il Trentino si apre una sfida ambiziosa e importante che dovrà dimostrare la capacità del nostro territorio di riuscire ad essere più vicino e meglio organizzato nella gestione dei problemi occupazionali dei cittadini. Non sarà una sfida in competizione con la passata gestione statale. Sarà piuttosto un percorso di collaborazione con lo Stato per aumentare l'efficacia dell'intervento pubblico complessivo mediante interventi più sinergici, in particolare attraverso un più stretto abbinamento tra politiche attive e passive ed il potenziamento delle tutele laddove risultano più carenti".
Con l'approvazione dell'intesa diventano ora operative le norme approvate dalla Provincia con la legge finanziaria per il 2013, che introducono la previsione del reddito di continuità e del reddito di attivazione quali misure provinciali di possibile completamento e rafforzamento delle tutele previste a favore di imprese e lavoratori.
Il reddito di attivazione sarà riservato ai soggetti disoccupati, ad integrazione delle prestazioni statali o in loro vece, laddove non previste. Il reddito di continuità sarà corrisposto ai lavoratori sospesi, ad integrazione dei trattamenti di Cassa integrazione ordinaria e straordinaria o per sostenere quelli erogati dai fondi di solidarietà previsti dalla legge 92 del 2012.
Le nuove misure potranno affiancarsi ai due strumenti già operativi costituiti dal reddito di garanzia, per sostenere le famiglie che non raggiungono livelli minimi di reddito, e dal reddito di qualificazione, per i giovani che vogliono migliorare il loro grado di istruzione.
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