Il Premio del pubblico Miglior Film di Alpinismo – Rotari è andato a Fine Lines di Dina Khreino (Emirati Arabi Uniti, Hong Kong / 2018 / 97'). Le testimonianze di venti dei più grandi alpinisti e scalatori al mondo per la prima volta si intrecciano in un unico racconto che ispira e commuove. Ognuno per le proprie ragioni, ma tutti legati al mondo verticale, arrampicano sfidando vento, scogliere a strapiombo e ogni altro imprevisto. Nell’aria rarefatta, questi atleti sono cambiati profondamente non solo come scalatori, ma anche come esseri umani. Per tre anni Dina Khreino ha cercato di capire cosa li spinge a rischiare tutto per il brivido dell’ignoto.
Il Premio del pubblico Miglior Lungometraggio – Acqua Pejo è stato assegnato invece a Cielo di Alison McAlpine (Canada, Cile / 2017 / 78' / Anteprima italiana). In questo film, il cielo notturno - visto dal Deserto di Atacama in Cile - uno dei migliori posti del pianeta da cui esplorarne e contemplarne lo splendore, diventa l’oggetto di un affascinante sogno cinematografico ad occhi aperti. Il lavoro della regista Alison McAlpine spazia tra scienza e spiritualità, lande aride, dune del deserto e galassie lussureggianti, espandendo i confini dei nostri immaginari terrestri. I “cacciatori di pianeti” degli osservatori astronomici di Atacama, e gli abitanti che coltivano la terra del deserto, condividono le loro suggestive visioni di stelle e pianeti, le loro storie mitiche e interrogativi esistenziali con straordinaria sincerità e contagioso senso della meraviglia. Un poema d’amore per il cielo notturno, Cielo ci trasporta in uno spazio, calmo e silenzioso, dal quale meditare sull’infinito e l’ignoto.