
Secondo quanto ricostruito fino a questo momento dai tecnici della Fondazione Edmund Mach, che stamani hanno effettuato un vasto sopralluogo, gli eventi temporaleschi della serata del 9 agosto hanno colpito la zona a nord di Trento, da Gardolo fino a Roverè della Luna, incluso Salorno. Il fronte grandinigeno principale è arrivato dalla Paganella ed ha colpito Mezzocorona, Mezzolombardo, Zambana, Nave San Rocco e parte della val di Cembra. Altri fronti hanno colpito Gardolo, Lavis, Pressano, la bassa valle di Cembra, San Michele all'Adige, Faedo e Roverè della Luna. I danni alle colture appaiono ingenti in particolare nelle zone a sud di Mezzocorona e Mezzolombardo, fino a Zambana. E' risultata, inoltre, molto colpita la valle di Cembra, nei comuni di Giovo e Lisignago.
Per quanto riguarda la viticoltura, nelle zone più colpite i grappoli sono stati danneggiati e spesso i vigneti quasi del tutto defogliati. “Le grandinate vicino alla vendemmia in viticoltura sono le peggiori - spiega Maurizio Bottura, responsabile dell'Unità Viticoltura del Centro Trasferimento Tecnologico - poiché danneggiano gli acini da cui fuoriesce il mosto, che è ricco di zuccheri, substrato favorevole ad attacco di Botrite e marciume acido”. Si spera, dunque, in tempo asciutto nei prossimi giorni che favorisca una rapida cicatrizzazione così da poter arrivare in vendemmia al momento ottimale con uve sane. Altrimenti l'alternativa è la vendemmia anticipata. In altre zone la situazione è risultata migliore e più facilmente gestibile con alcuni acini rotti e viti non defogliate. Per quanto riguarda il melo, la produzione risulta compromessa nei frutteti fuori rete antigrandine.
A questi danni si aggiungono quelli arrecati alle serre delle coltivazioni di piccoli frutti segnalati dalla Cooperativa Sant'Orsola.