Lunedì, 18 Giugno 2012 - 02:00 Comunicato 1817

I primi interventi, sopralluoghi e controlli di agibilità a San Felice sul Panaro
I TECNICI DI ITEA SPA IN SOCCORSO IN EMILIA

Il 29 maggio la partenza del primo gruppo di tecnici Itea che hanno raggiunto la Protezione Civile e le altre squadre del personale extra/provinciale. San Felice sul Panaro la prima tappa di destinazione dei volontari. Dai primi interventi diretti a rilevazioni di carattere speditivo ai sopralluoghi e alle indagini di agibilità o inagibilità sugli edifici ordinari abitativi.-

Risale al 29 maggio, a pochi giorni dalla prima scossa di terremoto in Emilia, la trasferta del primo ingegnere di Itea Spa nelle terre del sisma. Dimostrando fin da subito un'immediata integrazione con la macchina operativa della Protezione Civile trentina, i tecnici della Società di via Guardini hanno proseguito in squadra il lavoro già avviato nell'attività di controllo statico e di sopralluogo nelle aree interessate dal terremoto.
San Felice sul Panaro il paese di destinazione dei tecnici volontari Itea che hanno lavorato su turni di 3-4 giornate, in gruppi composti da geometri e ingegneri dei vari enti pubblici e aziende private trentine, tra cui Itea Spa, Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento e liberi professionisti locali.
In queste prime due settimane di permanenza in Emilia si è dato priorità alla prosecuzione della campagna di verifica dell'agibilità degli edifici di questo comune. Tutte le attività sono state precedute da un corso di formazione sulla metodologia standard da seguire nella compilazione delle schede relative ai controlli di agibilità, in modo da assicurare un'omogeneità di trattamento dati da parte di tutti i tecnici. In particolare, nella prima fase si è dato corso a rilevazioni di carattere speditivo, rapide e sommarie per dare veloce risposta ai casi più urgenti, mentre in una seconda fase le rilevazioni sono state supportate e completate con la compilazione delle relative schede AeDES ("Agibilità e Danno nell'Emergenza Sismica") e si sono attuate in edifici ordinari abitativi. Parallelamente, è stata richiesta una consulenza ad alcuni liberi professionisti in merito all'agibilità dei capannoni industriali, tra cui quelli di Reggiolo Rolo dedicati alla produzione del parmigiano reggiano.
"Anche in questa tragica circostanza – ha dichiarato la presidente Aida Ruffini – Itea Spa non ha mancato di offrire disponibilità e aiuto mettendo a disposizione i suoi dipendenti tecnici per collaborare agli interventi di prima emergenza. La presenza dei tecnici Itea nelle terre terremotate è stata assicurata con continuità e professionalità affiancando gli uomini della Provincia autonoma di Trento e della Protezione civile – ha proseguito la presidente – e alla popolazione emiliana va il nostro caloroso abbraccio che si stringe attorno ai parenti delle vittime."
Le squadre di tecnici, dotate di radio e identificativo, ben organizzate e a gruppi compatti hanno lavorato in stretta sinergia con il COC (Centro Operativo Comunale) di San Felice sul Panaro, che comunicava loro giornalmente la lista degli edifici da supervisionare all'interno del comune che conta circa 12.000 abitanti. Il pernottamento invece si è tenuto nel Campo San Felice, un esempio di integrazione culturale e sociale in quanto composto da circa l'80% di extracomunitari rimasti senza casa. Il tutto come sempre sotto la regia del gruppo Nuvola per la distribuzione dei pasti, e del Corpo forestale e della Croce Rossa trentina.
Coordinate dalla Protezione Civile trentina, in raccordo con i centri operativi dislocati sul territorio, le squadre hanno svolto i controlli ispettivi nelle sedi di destinazione compiendo un sopralluogo ogni 45 minuti/1 ora (circa 13-14 sopralluoghi al giorno). Qualche squadra è stata impiegata anche come supporto tecnico ai vigili per le valutazioni di interventi di messa in sicurezza.
Ottimo il rapporto con il team organizzativo, laddove i vigili volontari – coordinati dal corpo permanente dei VVF – hanno saputo dare risposta con prontezza ed efficacia alle richieste della popolazione e dei tecnici, per quanto riguarda la messa in sicurezza di capannoni ed edifici, evidenziando ancora una volta l'elevato livello e la grande capacità operativa e professionale dell'intera "macchina operativa".
I prossimi passi andranno nella direzione di ottimizzare la programmazione all'interno dei comuni terremotati, di sviluppare il coordinamento tra i volontari - tecnici e non - presenti nella regione e di elaborare piani sistematici di intervento secondo le diverse priorità e urgenze rilevate sul territorio emiliano. (an) -