L'Associazione provinciale per i minori (Appm) è presente sul territorio trentino da oltre 30 anni. L'Appm è una onlus creata da un gruppo di soci volontari che interpretando i bisogni dei minori in difficoltà ha creato una rete di strutture (Centri residenziali e Centri di aggregazione) di tipo familiare per ospitare giovani in difficoltà, segnalati dai servizi sociali e dal Tribunale per i minorenni.
"Come abbiamo più volte documentato nelle nostre pubblicazioni - spiega il presidente Paolo Cavagnoli - i bisogni dei giovani, delle famiglie e della nostra comunità sono mutati e quindi l'attività dell'associazione si è evoluta per soddisfare le nuove richieste di aiuto. E' necessario che l'ente pubblico ma la stessa comunità trentina si facciano carico dei ragazzi, impegnandosi in prima persona in modo responsabile, ad incominciare delle stesse famiglie, nucleo fondante della comunità. E' proprio la famiglia che deve dare le prime, essenziali risposte".
"Investire sui giovani - ha sottolineato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Lorenzo Dellai, intervenendo alla feste dell'Appm - significa investire sul futuro e sulle risorse da cui il Trentino attingerà. Esperienze come quella dell'Appm vanno sostenute perché vivono di valori importanti, quali la convivenza e l'aiuto a chi ha maggiormente bisogno, di cui avvertiamo continuamente necessità. Lavorare sui ragazzi garantisce risultati importanti e, soprattutto consente di prevenire, nella maggioranza dei casi, situazioni ancora più difficili ".
Attualmente sono 187 i ragazzi ospitati nei Centri residenziali dell'Appm, ai quali si sommano le centinaia di altri giovani che quotidianamente frequentano i centri di aggregazione. Negli oltre 35 anni di vita dell'associazione sono stati presi in carico oltre mille minori, molti dei quali oggi sono persone realizzate, con famiglie ed affetti consolidati.
"Nella nostra storia - aggiunge Cavagnoli - abbiamo visto crescere il numero degli stranieri, che oggi rappresentano il 30 per cento. All'inizio sono arrivati i nordafricani, seguiti dagli albanesi, dai kossovari, dai rumeni ed oggi dalle zone segnate dai conflitti, quali Iraq, Afghanistan ed Africa",
L'impegno dell'associazione - è questo il messaggio che oggi arriva da Fornace - continuerà con lo stile e le tecniche di sempre, al fine di garantire come strumento operativo dell'autonomia, lo sforzo per combattere il disagio dei nostri giovani con l'obiettivo di formare cittadini responsabili e capaci di affrontare serenamente il loro cammino di vita.
Filmato a cura dell'ufficio stampa -