A Szymborsze, nella Polonia nord-occidentale, il martedì grasso due compagnie si fanno carico della rappresentazione della Koza, la capra, che è anche qui, come in altri luoghi dell'Europa nordorientale, il nome attribuito alla mascherata carnevalesca che può aver luogo in occasione del capodanno oppure per il carnevale propriamente detto. La capra, infatti, animale sacrificale per eccellenza oltreché un classico dono di nozze nel mondo contadino, è qui rappresentata nella sua natura indocile e testarda, che la vede correre all'impazzata, descrivendo un circolo rituale attorno alla mascherata che procede per le vie del villaggio. La mascherata documentata in "La capra di Szymborsze" si compone di tredici figuranti che compiono un lungo giro di questua, ed è costituita rigorosamente da giovani scapoli, alcuni dei quali, per continuare ad avere l'onore di parteciparvi, rinviano di anno in anno la data delle nozze.
"La festa dell'orso" si celebra nella Catalogna francese, ad Arles Sur Tech: il protagonista è un essere spaventoso e selvaggio, il cosiddetto orso, che al termine del letargo raggiunge il paese e assale i suoi abitanti, lottando con tartarughe e cacciatori impegnati nel suo inseguimento. Tra le prede dell'Orso è la bella Rosetta, un uomo travestito, sposa del cacciatore a capo del gruppo, il Trappeur. Il corteo termina a fine giornata nella piazza principale dove l'orso riesce a rapire una fanciulla, subito liberata dai cacciatori, che catturano l'animale e lo trasformano per sempre in un uomo, usando del vino e un'accetta con cui compiono la rasatura simbolica. (df)
La Capra di Szymborsze (Polonia) di Michele Trentini, MUCGT, 2011, 11'
La Festa dell'Orso (Francia) di Michele Trentini, MUCGT, 2009, 7' -