
Il 31 ottobre scorso è scaduto il termine per la presentazione a Trentino Sviluppo delle domande relative al bando Seed money-Fesr, che prevede aiuti per le imprese che avviano l'attività: fino a 70.000 euro, a copertura fino al 100% delle spese, per la fase di start up e lo sviluppo del prototipo; fino a 100.000 euro per la fase dell'ingegnerizzazione e della commercializzazione del prodotto finale. L'accesso a questa seconda fase, che prevede finanziamenti per coprire fino al 50% delle spese, era condizionata dall'esistenza di un investitore privato, secondo la formula del matching fund. Entro il 16 ottobre le imprese trentine interessate potevano presentare invece ad Apiae le domande relative agli altri tre bandi, a sostegno degli investimenti aziendali rispettivamente per: realizzare o acquistare beni immobili o beni mobili, attrezzature e macchinari innovativi (contributo dal 10 al 30% della spesa ammessa); acquistare servizi di consulenza, ad esempio per innovare prodotti o processi organizzativi, per conoscere ed "aggredire" meglio il mercato o per ottenere certificazioni (contributo fra il 40 e il 60% della spesa); conseguire dei risparmi energetici, anche utilizzando le fonti rinnovabili 8contributo fra il 30 e il 65% della spesa). In tutto, le risorse di parte provinciale ammontano a 18 milioni di euro: 8 per il bando efficienza energetica, 2 per l'acquisto di servizi aziendali, 5,1 per ivestimenti in macchinari e impianti, il resto per l'avvio di nuove imprese attraverso il Seed Money-fesr. La novità degli strumenti era rappresentata dalla necessità di descrivere la propria proposta di investimento, per dimostrarne la coerenza con le aree di specializzazione dove la Provincia autonoma di Trento vuole prioritariamente investire -agrifood, meccatronica, qualità della vita ed energia e ambiente - e con i criteri di valutazione previsti nei vari avvisi, in primo luogo l’innovazione della proposta, i potenziali effetti sulla crescita e la competitività dell'impresa. Questa novità non ha spaventato gli imprenditori trentini che hanno colto invece appieno le possibilità offerte dai bandi. Da una prima valutazione delle domande pervenute si nota un interesse per tutti i settori economici, con una netta prevalenza di turismo e industria (vedasi figure allegate). Nello specifico la maggior parte delle domande sono state presentate da piccole e medie imprese (più di tre domande su quattro) a dimostrazione della forte dinamicità delle pmi, che peraltro rappresentano l'ossatura della nostra economia. Grande partecipazione ha avuto anche l’avviso relativo agli investimenti in materia di risparmio energetico e di energie rinnovabili, cui potevano partecipare anche grandi imprese, che coniuga obiettivi di sostegno agli investimenti con l’attenzione ai benefici per l'ambiente. Per questo bando, considerando le tipologie di investimento, oltre il 50% degli investimenti riguardano l'acquisto di caldaie a biomassa (quasi il 25% della spesa), impianti di cogenerazione (circa 20%) e fotovoltaici (oltre 10% della spesa e quasi un quarto delle domande, rappresentando la tipologia di investimento più rappresentata). Sono anche state presentate una ventina di domande per iniziative con le quali le imprese prevedono rilevanti riduzioni di consumi di energia elettrica e termica nei processi produttivi (con una spesa pari a oltre il 10% del totale) ma anche molti interventi (quasi una sessantina – seconda tecnologia più richiesta) per l'ottimizzazione degli impianti di illuminazione (circa il 10% della spesa) All.: immagini |