
“La gente deve capire che dietro le fake news non c’è il ragazzino al pc, bensì aziende multinazionali con enormi interessi economici, che ci profilano attraverso i click. Le loro sono azioni delinquenziali per sovvertire l’ordine democratico”, ha esordito il sindacalista. “Chi dice che le ideologie sono morte dice una sciocchezza, perché il mercato senza regole è esso stesso un’ideologia dominante. Allo stesso modo il fatto che la rete non abbia padroni è una bugia”, ha sottolineato il presidente FNSI. “Sono convinto che ogni spazio di libertà abbia bisogno di regole. Gli Stati, invece, hanno rinunciato a darsi delle norme sulla rete. Stefano Rodotà lo aveva detto bene: serve un forte coordinamento internazionale per definire delle regole per lo spazio di internet e non parlo di censura”.
Sollecitato dal moderatore Rocco Cerone, Giulietti ha poi lanciato un accorato appello ai giornalisti. “Dobbiamo riportare le telecamere nelle periferie oscurate, dove ci sono donne e uomini coraggiosi, non solo giornalisti ma anche sindaci, magistrati, volontari che ci invitano ad illuminare i loro territori”. “Questi uomini coraggiosi ci chiedono come giornalisti, come Federazione e come Ordine, di essere dalla loro parte, di accompagnarli fisicamente in tribunale, di sostenerli contro le querele-bavaglio, anche costituendosi parte civile”, ha sottolineato. “In sostanza non dobbiamo lasciare solo chi lotta, chi mette il naso dove non dovrebbe. Questo è il servizio che il giornalismo deve fare a favore della democrazia”, ha concluso.
Trento Smart City Week è un progetto condiviso da: Comune di Trento, Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento, IEEE – Institute of Electrical and Electronics Engineers, Consorzio dei Comuni Trentini e Fondazione Bruno Kessler.
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Immagini e interviste a cura dell'Ufficio stampa