In apertura di intervento - dedicato proprio al risparmio energetico dei condomini - l’assessore Mauro Gilmozzi ha ricordato i dati nazionali: il 60% degli immobili in Italia è costruito senza avere a riferimento il contenimento dei consumi energetici. E proprio il 40% dei consumi energetici deriva dal patrimonio edilizio, che in Trentino conta oltre 15 mila condomini.
“In Trentino abbiamo lavorato - ha esordito Gilmozzi - per mettere mettere gli attori (banche, proprietari e imprese) nelle condizioni migliori di operare sul mercato, ideando un insieme di incentivi che di fatto azzerano i costi della ristrutturazione”.
Nel 2016 Il Trentino ha introdotto le prime tre tipologie di finanziamento: diagnosi energetica e verifica dello stato di salute del condominio; progettazione ed assistenza tecnica per la realizzazione degli interventi; abbattimento degli interessi derivanti dalla sottoscrizione di mutui per le spese relative agli interventi.
“A fronte di oltre 500 domane per la diagnosi energetica - ha spiegato Gilmozzi ai partecipanti al convegno sui condomini -, abbiamo registrato una minore spinta negli step successivi. Per questo motivi ci siamo interrogati su quali ulteriori misure avremmo potuto introdurre per avviare il processo di miglioramento energetico dei condomini”.
Da qui la decisone di agire sulla cessione del credito di imposta a banche ed imprese da parte del condomino incapiente e il sostegno all’attività degli amministratori che, spesso da soli, si trovano ad affrontare l’iter della ristrutturazione del condominio.
“A seguito della decisione odierna della giunta provinciale - ha rivelato Gilmozzi - il condomino incapiente può cedere il proprio credito direttamente agli istituto di credito e alle imprese. In cambio, il privato incassa subito la somma deducibile dalle tasse (e non la scarica su un arco temporale di 10 anni) che a sua volta viene anticipata dalle imprese o dalle banche. In questo caso, la Provincia abbatte gli interessi sul mutuo di competenza delle aziende e delle banche, liberando la capacità di spesa del privato”.
La scelta intende stimolare le imprese ad essere protagoniste attive nel supporto ai privati e ai condomini, seguendo l’intero iter dei lavori, compresa l’assunzione del credito di imposta: “Le aziende devono promuovere da protagoniste un progetto complessivo di riqualificazione dell’edificio”.
L’attività complessa dell’amministratore di condominio - chiamato a mediare tra le variegate esigenze dei condomini - è un altro fattore critico per il successo di un impianto di interventi finalizzato alla realizzazione degli interventi sugli immobili. “Abbiamo messo attorno ad un tavolo tutti gli attori della filiera del risparmio energetico - ha ribadito Gilmozzi -, chiedendo a loro di trovare misure concrete a favore dell’avvio di nuovi progetti di efficientamento di questi immobili.
Il mercato ci ha segnalato l’opportunità di migliorare la formazione dei diversi attori, così da facilitare il processo decisionale del progetto di ristrutturazione dei condomini che vede protagonisti decine di soggetti diversi. E’ una sfida che parte da un patto fiduciario tra tutti gli attori”.