
La mostra è stata realizzata dal Curatorium per la Salvaguardia dei Beni Culturali Tecnici del Sudtirolo a cura di Witty Mitterer ed è stata esposta fino al 21 marzo 2018 in Alto Adige presso il Forte di Fortezza. Nell’ambito di un rapporto di collaborazione tra la Fondazione Museo storico del Trentino e il Curatorium, la mostra è stata allestita a Trento presso le Gallerie di Piedicastello a Trento (Galleria Bianca).
“La mostra dedicata alla Ferrovia del Brennero - ha esordito l’assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi - racconta la storia di un processo di modernizzazione straordinario, sviluppato attraverso tre secoli. Da un’economa dei trasporti fondata sui cavalli, la mostra ci porta ai giorni nostri, caratterizzati dalla sfida dell’Alta Velocità”.
Il processo di modernizzazione è stato interpretato anche da personaggi visionari come l’allora sindaco di Trento, Paolo Oss Mazzurana o l’ingegnere Luigi Negrelli: “Grazie alla loro visione - ha ricordato Gilmozzi - è stato possibile costruire un futuro che vedeva nei treni un elemento di sviluppo perché garantiva collegamenti rapidi e sicuri”. La centralità della ferrovia fu superata di lì a pochi anni dalle divisioni e dalle distruzioni della Seconda Guerra Mondiale e dal successivo sviluppo basato - almeno in Italia - non su rotaia ma su gomma e quindi le autostrade.
“Oggi - ha proseguito l’assessore Gilmozzi - siamo nel secolo del limite dello sviluppo basato sulla gomma, il treno torna ad essere una infrastruttura utile, strategica e sostenibile per l’integrazione europea”.
In questo nuovo contesto, la mostra porta il visitatore nelle attualità e apre più di uno spunto sul futuro dell’Alta Velocità e del Corridoio del Brennero. “Il tunnel del Brennero - ha sottolineato a questo proposito Gilmozzi - è un’opportunità per collegare in tempi molto più rapidi territori oggi relativamente distanti, quali Monaco e Verona. Tutti noi siamo dunque chiamati a cogliere opportunità inedite e ancora oggi sottovalutate. La Ferrovia del Brennero di domani sarà un volano per una nuova stagione di sviluppo del nostro territorio, il Trentino e Alto Adige. L’alta velocità, oltre a risolvere il transito dei mezzi pensanti lungo la valle dell’Adige, aprirà il territorio a un bacino di utenti, dalla Germania del Sud e al Nord Italia, popolato da milioni di persone. Senza ferrovia - ha concluso Gilmozzi - il futuro sarebbe più povero”.
La mostra.
Il 24 agosto del 1867 si conclusero i lavori della costruzione della Ferrovia del Brennero con l’apertura dell’ultimo tratto Bolzano-Innsbruck. La costruzione della Ferrovia Brennero, uno dei grandi nodi del sistema viabilistico europeo, segnò una svolta nella storia delle vie di comunicazione e produsse importanti conseguenze nello sviluppo economico, commerciale e turistico del territorio del Tirolo, del Sudtirolo, del Trentino e del Veneto. A 150 anni di distanza da quegli eventi, la mostra «150 anni. Ferrovia del Brennero» racconta questa storia dalle origini fino agli scenari più recenti
Tra le principali tematiche affrontate: l’avvio della rotaia; ferrovie e turismo, ferrovie architettura e sviluppo urbano; ferrovie di guerra; ferrovie ed economia; ferrovie e servizi; ferrovie ed arte; ferrovie del futuro.
Sono inoltre presenti in mostra delle postazioni video con alcuni documentari d’epoca prodotti dal Curatroium del Sudtirolo.