Sulla base del protocollo di collaborazione, il cui schema era già stato approvato dalla Giunta provinciale il 23 dicembre scorso su proposta dell'assessore alla salute Ugo Rossi, verranno predisposti a cura dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari in collaborazione coi Servizi Minorili di Trento gli interventi e le prestazioni sanitarie, che saranno erogate preferibilmente all'interno del Centro di prima accoglienza di Trento e dell'Ufficio di Servizio sociale per i minorenni, che saranno ritenuti necessari.
Spetterà al Centro per la giustizia minorile mettere a disposizione a titolo gratuito idonei spazi per lo svolgimento dell'attività sanitaria, che si svolgerà tenendo conto delle necessarie condizioni di riservatezza previste dalla normativa vigente; parimenti sarà garantita l'autonomia professionale degli operatori sanitari e il corretto svolgimento dell'attività terapeutica e la continuità dei percorsi sanitari.
Il protocollo sottolinea inoltre che, tenuto conto dell'età evolutiva, l'intervento sul minore o sul giovane adulto che è entrato nel circuito penale dovrà essere espressione di un'attività integrata dei Servizi minorili della Giustizia, dei Servizi dell'Azienda sanitaria e dei Servizi sociali, ciascuno per le proprie specifiche competenze, nell'ottica di un "progetto educativo" che considera l'individuo nella sua globalità, prevedendo altresì programmi di formazione.
Per i soggetti minorenni e per i giovani adulti con disturbi psicopatologici, alcoldipendenza, tossicodipendenza/tossicofilia, sarà necessaria non solo una valutazione specialistica, ma eventualmente anche il collocamento in strutture di cura, quando ci si trova davanti a soggetti con sindromi acute, o comunque la previsione di interventi terapeutici.
Un articolo del protocollo disciplina anche l'attivazione e la continuità dei percorsi di cura - da definirsi attraverso l'approvazione da parte della Giunta provinciale di apposite linee guida - per i minori e giovani adulti per i quali si dispone il collocamento in comunità, sia provinciali che extraprovinciali, nell'ottica di un intervento integrato socio-sanitario-educativo.
Al protocollo faranno seguito i protocolli operativi aziendali in cui verranno individuate tutte le soluzioni organizzative idonee a sviluppare la collaborazione operativa nel rispetto delle diverse competenze in capo alla Direzione del Centro per la giustizia minorile e alla Direzione generale dell'Azienda sanitaria provinciale. Un'apposita Carta dei Servizi conterrà le modalità di erogazione dei servizi sanitari e gli standard di qualità attesi. Infine l'Osservatorio permanente sulla sanità penitenziaria, previsto dal Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1 aprile 2008 (recepito da una Norma di attuazione, la n. 252 del 2010) e dall'Accordo tra il Governo, le Regioni e le Provincie autonome di Trento e di Bolzano siglato il 22 novembre 2008, sarà lo strumento di supporto per la elaborazione delle politiche provinciali di tutela della salute dei minori/giovani adulti privati o limitati della libertà personale e sottoposti a procedimento penale.
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