
Il fenomeno che si è verificato nei giorni scorsi, spiegano dall’Agenzia per la Depurazione della Provincia autonoma di Trento, ha interessato unicamente un decantatore finale dell’impianto, il numero 3, a seguito del rigonfiamento del letto di fango.
Il depuratore è dotato anche di un comparto di filtrazione finale per l'affinamento dello scarico, ma questo dispositivo non può fare nulla a fronte di una fuoriuscita massiva di fango, fenomeno che si stima sia durato complessivamente due ore. Non si è trattato quindi di sversamento di liquami grezzi nel fiume Sarca, ma di acqua depurata contaminata da fango biologico.
Dall’Agenzia aggiungono che, quando si è verificata la fuoriuscita di fango biologico, non vi era alcuna manutenzione in corso al depuratore e nessuna apparecchiatura è risultata ferma o in blocco al momento dell'intervento degli operatori del gestore dell'impianto su richiesta degli ispettori del Corpo Forestale e dei vigili del Fuoco. Il fenomeno è stato prontamente controllato, escludendo idraulicamente il decantatore numero 3, con un immediato ritorno alla normalità della qualità dello scarico. Si stanno facendo approfondimenti per capire con sicurezza cosa abbia influito negativamente sulla qualità del fango biologico.