Tradizionalmente, l’assemblea dei Nuvola rappresenta da sempre per le migliaia di volontari il momento dell’orgoglio e del senso di appartenenza ad un progetto di impegno civile che va oltre al numero, peraltro importante, di interventi. Gli alpini della Protezione civile del Trentino rappresentano il collante sul territorio di un sistema di aiuto e presidio diffuso a favore della popolazione e del territorio. L’emergenza Covid ha trasformato quest’anno l’adunata nel momento della consapevolezza che mai, come in questo periodo, il volontariato e l’impegno personale possono fare la differenza.
Lo ha spiegato bene nel suo intervento il presidente della Protezione civile Ana Trento (Nuvola), Giorgio Seppi: “L’emergenza ci ha cambiato, come persone e come volontari. In questi mesi abbiamo operato sul campo in attività di supporto quotidiane, apparentemente semplici ma fondamentali per garantire il quotidiano dei cittadini”. Un ruolo, quello del volontariato parallelo ai vigili del fuoco, ribadito dal dirigente generale della Protezione civile, Raffaele De Col: “In questi mesi vi abbiamo chiesto un sacrificio per garantire una continuità giornaliera, lasciando le emergenze ai vigili del fuoco. Assistere le persone, a livello domiciliare e quotidiani, rappresenta una normalità straordinaria perché consente alla vita di tutti i giorni di continuare. E questo è il dono più prezioso che possiamo offrire ai cittadini”.
Maurizio Fugatti, ha ricordato il suo esordio a presidente della Provincia autonoma di Trento, coinciso con la tempesta Vaia: “Furono momenti drammatici ma che mi permisero di scoprire la profonda solidarietà e competenza del volontariato. Il sistema Trentino è uscito bene dal disastro grazie anche a voi e io non dimenticherò mai quei primi, convulsi, momenti della mia presidenza”.
La pandemia Covid 19 ha riproposto un’altra emergenza, forse meno visibile ma sicuramente più insidiosa: “Ancora una volta - ha aggiunto il presidente Fugatti - siete stati in prima linea in un momento di straordinaria emergenza, quando non si sapeva dove saremo andati. Eppure, ancora una volta siete stati un faro, un’istituzioni su cui fare affidamento”.
Il ritorno della pandemia richiederà, nuovamente, la presenza diffusa dei volontari alpini. “La situazione è sotto continuo monitoraggio e vede la Protezioni civile interpretare un ruolo chiave. E’ un vanto per noi il fatto che il coordinamento nazionale sia affidato al Trentino. Questa responsabilità è il risultato di un’organizzazione solidato ed affidabile, costituita da persone preparate e motivate. Per questo motivo voglio ringraziarvi per quello che avete fatto, con la certezza che potremo contare sulla vostra forza umana e civica”.