Dopo Riva del Garda, per conoscere da vicino l’Unione distrettuale Alto Garda e Ledro, il presidente accompagnato dal dirigente generale della Protezione civile ha incontrato i comandanti dei 18 corpi della Vallagarina, assieme all’ispettore distrettuale Alessandro Adami, ai vertici della Federazione provinciale dei vigili del fuoco volontari (il presidente Giancarlo Pederiva, i vicepresidenti Luigi Maturi e Daniele Postal, il direttore Mauro Donati) e al sindaco di Mori.
Il confronto è stato l’occasione per ascoltare le problematiche e le priorità del distretto che conta quasi 500 vigili attivi e un centinaio di allievi, per un ambito che comprende la parte sud del Trentino da Ala e Avio a Besenello, includendo le zone di Folgaria, Brentonico, Ronzo Chienis. Numerose le questioni evidenziate: la formazione degli operatori e degli allievi, la questione delle patenti e quindi dell’abilitazione alla guida dei mezzi pesanti di intervento e soccorso, le visite mediche per i nuovi entrati. Si è parlato anche delle problematiche per i punti di accesso con i mezzi di soccorso acquatico al fiume Adige. All’ordine del giorno infine le caserme e l’efficacia della geolocalizzazione in particolare in alcune zone, come la Vallarsa.
Tutti temi sui quali ha risposto l’Amministrazione provinciale. La formazione dei vigili del fuoco volontari, è stato sottolineato, è ritenuta una priorità anche dalla Provincia che intende sostenere le iniziative presentate dalla Federazione. Riguardo alle caserme, considerate le necessità dei corpi in tutto il Trentino, l’Amministrazione provinciale interverrà sulla base delle priorità evidenziate dalla Federazione distretto per distretto, anche in una logica pluriennale. Quanto agli accessi sull’Adige, è stato precisato, si lavorerà per la creazione di nuovi punti di discesa per i mezzi di emergenza.
Chiudendo il confronto lungo e approfondito, il presidente ha ricordato l’impegno dei pompieri volontari nei momenti più drammatici della pandemia, come la distribuzione delle mascherine casa per casa nella primavera del 2020. I trentini, ha detto, non hanno dimenticato. L’Amministrazione provinciale affronterà le tematiche del settore per sostenere al meglio il contributo del volontariato per la comunità.