Nel corso della seduta il Presidente ha portato all’attenzione del Consiglio di amministrazione la tematica del traffico sui passi dolomitici. L’importanza della Fondazione Dolomiti UNESCO è quella di rappresentare una piattaforma privilegiata per il confronto, l’analisi e la pianificazione di idonee misure da parte degli enti competenti. “Il Cda di oggi – spiega - ha rappresentato un’importante occasione di confronto fra i territori in merito alla percorribilità dei passi e all’introduzione di misure di controllo e di gestione dei flussi di traffico. La gestione sostenibile del traffico motorizzato è una delle linea strategiche nella Strategia complessiva di gestione del Sito, adottata dalla Fondazione così come dalle Province autonome e dalle Regioni interessate già a fine 2015. La Fondazione in particolare ha divulgato studi e favorito il dibattito sulla mobilità nei territori, sostenendo iniziative sperimentali di chiusura al transito negli snodi più delicati. Queste esperienze hanno sicuramente aperto la strada a nuove sensibilità, favorendo la stipula di intese territoriali sui passi dolomitici. Vogliamo continuare su questa strada, convinti come siamo della necessità di trovare soluzioni efficaci a problemi che necessitano un approccio coordinato e condiviso”.
Con l’occasione, l’Assessore alla Mobilità della Provincia autonoma di Bolzano ha presentato il “Piano di Mobilità Sostenibile sui passi dolomitici” nato dall’intesa fra i territori coinvolti.
Nel corso della discussione i membri del cda hanno concordato sulla necessità che la Fondazione continui a rappresentare un riferimento per coordinare tempi e modalità relative all’eventuale adozione di misure di gestione del traffico. L’obiettivo che accomuna i territori è incentivare la mobilità collettiva, ridurre i flussi di veicoli privati e contenerne gli impatti sul territorio, sotto il profilo della congestione delle vie di comunicazione, delle emissioni di CO2 in atmosfera, di inquinamento acustico.
Il Presidente ha sottolineato il ruolo della Fondazione nel garantire il rispetto della collegialità e della condivisione dei territori e delle categorie economiche coinvolte, spiegando che il Piano condiviso oggi apre la strada a una miglior conoscenza dei flussi di mobilità, fornendo le basi per introdurre azioni e misure che in primis dovranno tenere in considerazione le problematiche e le esigenze degli abitanti e gli operatori dei territori.
Il Cda della Fondazione ha anche incontrato una delegazione del Card- Club Alpini della Regione Dolomitica. L’incontro, richiesto dalle associazioni, che hanno inteso sollecitare una maggior attenzione di tutti gli enti alla tutela e al rispetto della montagna, ha fatto registrare un’ampia condivisione di tutti i presenti, sui temi della tutela del territorio e della fruizione consapevole del suo straordinario patrimonio ambientale. L’impegno della Fondazione, di nuovo, è rivolto a promuovere il coordinamento delle politiche in questione fra territori eterogenei, con statuti ed esigenze diverse, che devono fare fronte comune nel tramandare il patrimonio dolomitico alle generazioni future. Il Cda della Fondazione ha unanimemente riconosciuto l’importanza delle associazioni alpinistiche nel sensibilizzare i cittadini alle complesse e delicate problematiche ambientali che interessano la montagna ed in particolare le Dolomiti, e al tempo stesso nel rendere le alte quote accessibili a tutti, in piena sicurezza, grazie ad un impegno costante nella manutenzione dei sentieri e delle altre infrastrutture.