Secondo Fitch “Il profilo di rischio della Provincia autonoma di Trento combina quattro fattori valutati 'Stronger (Più forte, ndr)' (robustezza delle entrate, flessibilità delle entrate, flessibilità delle spese e solidità delle passività e della liquidità) e due a 'Midrange (fascia media, ndr)' (sostenibilità delle spese e delle passività e flessibilità della liquidità). Lo statuto autonomo speciale dà diritto alla provincia di ricevere quote di imposte nazionali, che vanno dal 90% dell'imposta sul reddito delle persone fisiche e dell'imposta sul reddito delle società all'80% dell'Iva. Ciò è alla base della resilienza delle entrate tributarie e limita la dipendenza dai trasferimenti statali. I trasferimenti hanno rappresentato il 7% dei suoi 4,6 miliardi di euro di entrate nel 2020, rispetto a una media del 2-3% nel 2016-2019, a causa del sostegno statale straordinario fornito a tutte le regioni per finanziare i costi sanitari aggiuntivi legati alla pandemia e per coprire una diminuzione del gettito fiscale”.
Il presidente Fugatti: “La decisione dell’agenzia rafforza la fiducia nella ripartenza”
Fitch conferma il rating BBB+ alla Provincia autonoma di Trento
L’agenzia Fitch ha confermato il rating BBB+, con prospettive stabili, della Provincia autonoma di Trento: due gradini sopra quello assegnato allo Stato italiano (BBB-). Nei giorni scorsi anche Moody's aveva annunciato di aver confermato il rating Baa1 a Piazza Dante. “Proprio nel momento in cui l’Amministrazione si accinge a discutere i punti fondamentali della manovra 2022-2024 con gli attori interessati, apprendiamo una seconda buona notizia, che serve a rafforzare la fiducia nel futuro per consentire al nostro territorio di affrontare la ripartenza con ulteriore slancio” è il commento del presidente della Provincia, Maurizio Fugatti.