
Alberto Nucciarelli, ricercatore dell’Università di Trento, ha evidenziato come il finanziamento pubblico della ricerca sia in grado di attrarre e stimolare anche i finanziamenti privati. L’esempio viene dal CIBIO – Centre for integrative biology dell’Università di Trento. Con un investimento di 13 milioni di euro, dal 2012 al 2016, sono arrivati finanziamenti privati per 24 milioni. “L’importante – ha detto Nucciarelli – è saper coniugare specializzazione ed eccellenza e permettere alla università di avere le mani libere per il reclutamento del capitale umano”.
Nicoletta Luppi, Vicepresidente di MSD Italia, ha ricordato gli importanti progressi che grazie alla ricerca e all’innovazione si sono registrati in Italia negli ultimi anni. “Per produrre un farmaco innovativo – ha detto – ci vogliono circa 2 miliardi e 15 anni di studio. Ma ne vale certamente la pena se pensiamo che la possibilità di guarigione dall’Epatite C è pari al 99% dei casi e che la mortalità in Italia dagli anni ’80 è calata del 30%, con l’aspettativa di vita che negli ultimi 40 anni è cresciuta di 10 anni. Occorre però – ha concluso Nicoletta Luppi – una visione strategica generale nella governance pubblica ed una sempre maggiore collaborazione fra industria privata, università e Ministero".
Giselda Scalera, diretto dell'Ufficio Internazionalizzazione e promozione delle infrastrutture della ricerca del Ministero della Salute, ha sottolineato come i finanziamenti alla ricerca vengano assegnati sempre più in base al merito. “Il Ministero – ha detto – sta mettendo in campo strategie sempre più mirate per valorizzare le risorse disponibile, facendo rete e puntando sul trasferimento tecnologico, ovvero la ricerca che aiuta la ricerca trovando nuove risorse. Dobbiamo – ha aggiunto Scalera – porre il tema dell’impatto industriale della ricerca”.
Francesca Pasinelli, Direttore generale di Telethon, ha ricordato l’importanza, per lo sviluppo del Paese, degli investimenti nella ricerca, che significa investire in conoscenza. “Unico modo per avere ricadute sul fronte dell’innovazione – ha detto”. “Ma attenzione – ha aggiunto Francesca Pasinelli – gli investimenti senza una governance precisa, senza una regia centralizzata che identifica le priorità, possono essere controproducenti”.