La località di Vigolo Vattaro non è stata scelta a caso. Proprio quest'anno ricorre il 75° anniversario della morta di Santa Paolina. La Santa, nasce infatti proprio a Vigolo Vattaro nel 1865 ma all'età di dieci anni si trasferisce in Brasile con i genitori e i 4 fratelli; qui fonda una congregazione di suore, riconosciuta dal vescovo di Nova Trento, quindi una scuola e una piccola filanda, nel 1938 si ammala e muore nel 1942. Viene proclamata beata nel 1991 e santa nel 2002. Nel corso dei vari discorsi è stato annunciato che è in corso in Vaticano il procedimento affinchè Santa Paolina venga dichiarata Santa protettrice dell'emigrazione. Un argomento, quello dell'emigrazione, di grande attualità che è entrato di prepotenza nei vari interventi che si sono succeduti in occasione del momento finale della Festa alla quale ha preso parte una delegazione di Nova Trento in Brasile, città dove si trova il grande santuario dedicato a Santa Paolina.
È stato proprio Alberto Tafner, presidente della Trentini nel Mondo, associazione che quest'anno festeggia 60 anni di attività, a portare il primo importante spunto di riflessione sull'attualità della Festa. “Ancora oggi - ha affermato Tafner - il fenomeno dell'emigrazione vede il coinvolgimento di gente disperata. Ma anche i trentini lo erano: non sapevano nemmeno cosa fosse l'oceano. Un fenomeno che ci vede ancora oggi coinvolti perchè sono ancora tante le persone che se ne vanno. Non solo chi fugge dall'Africa ma anche i nostri giovani, i nostri lavoratori sono costretti a guardare da un'altra parte”. “La Festa Provinciale dell'Emigrazione - ha concluso Tafner - serve a ricordarci che quello delle migrazioni dei popoli è un fenomeno che esiste da sempre, esiste tuttora e che esisterà sempre”.
Sull'attualità è stato impostato anche il saluto del Vice Presidente del Consiglio Provinciale di Trento, Walter Viola, e del collega Consigliere Provinciale e Consultore per gli emigrati trentini nel mondo , Claudio Civettini. “Qui oggi abbiamo - ha esordito Viola - una grande testimonianza di come il nostro territorio sia da sempre impegnato a portare avanti discorsi di apertura verso chi si trova in situazioni di difficoltà e mai di chiusura”. “Qui - ha fatto eco Civettini - è rappresentato il mondo dell'orgoglio ma anche delle opportunità. Il Trentino è terra di formazione per tanti giovani che provengono da molte nazioni del mondo. E sappiamo che, nelle terre diventate ormai la loro patria, tanti giovani di origine trentina non vengono meno all' attitudine dei loro padri e dei loro nonni a ricercare soluzioni per progredire ed assicurarsi progresso e benessere".
A chiudere la serie di interventi il Presidente della Provincia, Ugo Rossi, il quale innanzitutto ha voluto ricordare il messaggio che in questa giornata è portato da Santa Paolina. “Una donna - ha affermato Rossi - che è stata capace di riflettere e credere in un ideale e soprattutto è riuscita a portarlo avanti con convinzione per tutta la vita. La Festa dell'Emigrazione è per noi oggi una grande possibilità di riflettere su come credere in qualche cosa e avere un ideale che ci possa portare a fare cose grandi. Inoltre celebrare questa festa significa da parte della Provincia Autonoma di Trento voler ringraziare coloro che tutti i giorni ancora oggi continuano ad impegnarsi affinchè giustamente venga mantenuto quel collegamento con i discendenti dei nostri antenati costretti a partire tanti anni fa verso terre ignote e lontane. Un collegamento che deve rimanere ancora stretto e produttivo, sia per i trentini che sono nel mondo ma anche per quelli che vivono in Trentino. Grazie quindi all'impegno delle nostre due associazioni che lavorano quotidianamente per questo”.
A fare gli onori di casa è stato il sindaco dell'Altopiano della Vigolana, David Perazzoli, il quale al termine degli interventi ha consegnato il testimone della prossima edizione della Festa Provinciale dell'Emigrazione al collega di Cembra. Quindi la sfilata, animata dalla musica del Corpo Musicale San Giorgio di Vigolo Vattaro, ha portato i presenti nella Chiesa Parrocchiale dove l'Arcivescovo, don Lauro Tisi, ha presieduto la Santa Messa. Anche il Presule ha voluto affidare ai presenti un messaggio forte sull'importanza di saper accogliere il prossimo, chi è in difficoltà. “Dopo oltre settant'anni durante i quali il nostro vecchio Continente è stato in grado di vivere in pace - ha affermato l'Arcivescovo durante l'Omelia - in questo momento difficile dobbiamo tutti sognarla questa pace, nel nome della fratellanza e con la gioia di accogliere il prossimo”.