"La nostra - ha aggiunto l'assessore Ugo Rossi - vuole essere anche una indicazione precisa per uscire da talune gabbie mentali che, nel mondo del lavoro, si fanno sentire, eccome. Per contrastare ad esempio la centralità del timbrare il cartellino, quando invece è spesso la mortificazione delle potenzialità del lavoratore. Per questo la Provincia autonoma di Trento punta ora ad un part time che non sia più un diritto acquisito una volta per sempre, bensì uno strumento realmente democratico e flessibile, a disposizione di chi ne ha veramente bisogno. Analogamente ci stiamo impegnando per il telelavoro: in questi giorno inizia la sperimentazione per i primi dipendenti della Provincia che lavoreranno a domicilio con, tra l'altro, un risparmio concreto e immediato in buoni pasto; in co2 grazie ai minori spostamenti; in ore di straordinario e di recupero. Riscontrare che a quanto intrapreso in Trentino guardano con attenzione non solo altre realtà della pubblica amministrazione, ma anche importanti strutture private, è oggi motivo di orgoglio ma anche sprone a proseguire su questa strada".
Lo standard Family Audit, è uno strumento di management che consente alle organizzazioni di sviluppare, attraverso una logica di partecipazione e di coinvolgimento dei lavoratori, una migliore conciliazione tra vita familiare e vita lavorativa.
Il processo di auditing e re-auditing mira, infatti, all'attuazione di politiche "aziendali" che, poste in atto volontariamente da enti pubblici e privati, favoriscano l'adozione e la diffusione di specifici piani di azione gestionale delle risorse umane e strumentali e
realizzino concreti ed efficaci metodi di conciliazione tra le esigenze familiari e di lavoro.
La Provincia autonoma di Trento - Agenzia per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili dopo un'iniziale sperimentazione, ha definitivamente adottato lo standard Family Audit nel 2010.
Nel corso della Conferenza nazionale della famiglia tenutasi a Milano nel novembre dello stesso anno è stato siglato il Protocollo d'intesa per l'adozione dello standard su scala nazionale tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento per le politiche della famiglia e l'Agenzia. Al Protocollo è seguita la sottoscrizione dell'Accordo di collaborazione tra le istituzioni coinvolte che, a novembre 2011, hanno approvato lo schema di "Avviso alle organizzazioni" interessate all'adozione dello standard. L'avviso ha dato avvio alla procedura per la sperimentazione su base nazionale. Ad oggi sono cinquanta gli enti, rappresentativi di quattordici regioni, che hanno manifestato il loro interesse all'iniziativa e tutti sono stati ammessi al percorso di conferimento della certificazione dello standard.
Immagini a cura dell'Ufficio stampa con intervista all'assessore Ugo Rossi
In allegato
- Stato di attuazione del processo Family Audit alla data del 31 maggio 2012
- Le organizzazioni ammesse alla sperimentazione
-