“I nostri tre territori - ha spiegato Ugo Rossi - vengono da una storia comune, da quell’esperimento di piccola Europa che era l’impero austroungarico e, su questa base, abbiamo cercato di sviluppare in questi anni una concreta collaborazione, oltre i confini, pensando soprattutto ai giovani perché è normale che qualsiasi impegno sia proietttao verso il futuro. Ecco, l’Euroregione prima di tutto cerca di offrire ai nostri giovani opportunità, per imparare uni dagli altri anzitutto ma serve anche per costruire quella che pensiamo essere la nuova Europa: l’Europa dei cittadini, delle istituzioni locali, delle regioni, l’Europa dei popoli, che riescono a collaborare anche andando al di là delle pur importanti iniziative delle istituzioni europee”.
Rossi ha spiegato che attraverso l’euroregione si sta sperimentando una governance dei territori articolata su più livelli. “Noi stessi dobbiamo imparare a cedere sovranità nei confronti delle istituzioni europee - ha affermato - ma vogliamo anche lanciare un messaggio affinché l’Europa riconosca che, in un mondo sempre più globale, si possono dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini attraverso un ruolo maggiore delle regioni, delle istituzioni e delle autonomie locali”.
Qualche esempio? “Abbiamo affrontato assieme un tema delicatissimo come quello dell’immigrazione, superando una situazione difficile che rischiava di farci ripiombare in un passato in cui Italia e Austria erano separate da un confine. Abbiamo cercato di dare per primi il buon esempio, collaborando nella gestione dei flussi, tenendoci informati e soprattutto stimolando il dialogo fra i nostri Stati”
Un altro tema comune è quello dell’ambiente. “Siamo tre territorio alpini e per Alpi intendo un patrimonio non solo per noi che ci viviamo, ma per tutta l’Europa. Ecco perché ci sentiamo in dovere di preservarle, perseguendo modelli di sviluppo sostenibili, a partire dalla mobilità che deve essere rispettosa, il meno impattante possibile”.
Dentro questo capitolo si inserisce a pieno titolo il grande progetto del tunnel del Brennero che - è stato ricordato - sarà ultimato nel 2026 e che vede ancora una volta i tre territori Euregio impegnati per adottare le migliori soluzioni tecnico-organizzative e per assicurare anche la realizzazione delle opere necessarie a garantire i collegamenti laterali. “La mobilità è una delle sfide più importanti anche per noi - ha commentato Rossi - per questo è importante che l’Euregio sia stata scelta come capofila proprio per seguire questa tematica all’interno di Eusalp. Ed è altrettanto importante lo sforzo messo in campo per educare alla mobilità sostenibile, un obiettivo cui si ispira la proposta di consentire ai nostri giovani di poter viaggiare sui mezzi pubblici dei tre territori utilizzando ciascuno il proprio abbonamento”.
Una Euregio dunque estremamente concreta quella presentata questa sera a Bruxelles, concentrata sui propri progetti ma attenta a quanto sta succedendo attorno e che, pensando alla Catalogna, proprio dal cuore dell’Europa, per voce del presidente di turno Ugo Rossi, fa notare come è ancora possibile “valorizzare l’autonomia dei territori, in una chiave di appartenenza agli Stati nazionali, ma con uno sguardo che sa anche andare oltre”