53.000 trentini in tre anni hanno aderito all’offerta luce e gas etika e hanno così permesso di costituire un Fondo solidale destinato a sostenere i percorsi di autonomia e vita indipendente delle persone con disabilità. Per ogni contratto, infatti, Dolomiti Energia versa 10 euro al Fondo solidale, grazie al quale sono già stati finanziati sul territorio progetti di abitare inclusivo che coinvolgono più di 70 persone con disabilità.
Etika con la Provincia sta studiando anche un fondo di garanzia per le famiglie e le persone che hanno meno dimestichezza con gli strumenti di pagamento diversi dal contante, la cui circolazione è fortemente sconsigliata da un punto di vista sanitario. A breve partirà anche il secondo intervento di Etika per la prevenzione delle solitudini, in collaborazione con le cooperative sociali e la Consulta della Salute, che si muoverà sia sul fronte delle dotazioni tecnologiche sia su quello delle professionalità (psicologici, psicoterapeuti, educatori) capaci di accompagnare, in questo periodo di grande stress, persone e famiglie che vivono in condizione di fragilità (ad esempio chi assiste familiari disabili, chi convive con malattie cronico degenerative, chi opera in prima linea sul fronte dell’emergenza sanitaria e sociale)
Marco Merler, AD di Dolomiti Energia: “Progetti che stanno producendo risultati meravigliosi, e sui quali continueremo a investire. Ma è anche vero che questi percorsi si basano sull’idea che la casa sia luogo in cui si tessono relazioni, dentro e fuori (vicini, amici, parenti) e oggi a causa del Covid19 molte abitazioni rischiano di trasformarsi in spazi in cui si vivono silenziosi drammi: ci sono, infatti, persone (anziani, lavoratori precari e stagionali) che non sono più in grado di rispondere ai bisogni fondamentali loro e delle famiglie; per questo tutti i partner di Etika (Federazione trentina della cooperazione, Famiglie cooperative, Casse Rurali trentine, Consolida, La Rete) hanno deciso di devolvere 250.000 euro a contenere questa emergenza prima che si trasformi in danni irreversibili.”
Alessandro Ceschi, direttore generale Federazione trentina della cooperazione: “I primi 100.000 euro serviranno ad assicurare l’accesso al cibo alle famiglie più vulnerabili. Grazie ad una stretta collaborazione con la Provincia autonoma di Trento siamo già pronti a partire con la consegna dei primi pacchi alimentari alle famiglie; pacchi differenziati che tengono conto anche del bisogno di alimentari freschi come frutta e verdura. Saranno le Comunità di Valle, anche su segnalazione delle cooperative sociali e delle associazioni, a indicare i casi di necessità e il tipo di pacco da consegnare. In ogni territorio la consegna a domicilio avverrà attraverso reti territoriali presidiate dalle istituzioni in modo da garantire la salute ed evitare il diffondersi del contagio. Questo progetto nato per l’emergenza rappresenta già una concreta collaborazione nella direzione del welfare territoriale su cui la Cooperazione Trentina sta costruendo con la collaborazione di vari enti, tra cui la Provincia Autonoma di Trento.”
Roberto Simoni, presidente di Sait sottolinea come le Famiglie Cooperative saranno uno snodo fondamentale di questo intervento di solidarietà; “in questo momento così complesso il lavoro nei punti vendita è fondamentale per la tenuta delle nostre comunità non solo perché soddisfa bisogni primari come quelli alimentari, ma perché dà sicurezza e rassicura. Mai come oggi le Famiglie Cooperative si stanno dimostrando un presidio territoriale di prossimità. A loro abbiamo chiesto uno sforzo ulteriore che è quello di preparare i pacchi e di consegnarli secondo le modalità stabilite nei diversi territori in base alle indicazioni delle Comunità di valle. Come SAIT abbiamo deciso di contribuire con 65.000 euro che si vanno ad aggiungere a quelli stanziati da etika”. (sd)
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