L’iter di rilascio del marchio ha svolto la funzione di un test per il disciplinare Ecoristorazione, che chiaramente ha dovuto fare i conti con alcune situazioni di non applicabilità, di cui la più rilevante è la somministrazione di acqua del rubinetto, che in alta quota, senza acquedotti, non arriva.
D’altra parte, per le stesse ragioni, il disciplinare s’è trovato talvolta a essere “largo di maniche”, come ad esempio sui criteri relativi al risparmio idrico, che un rifugio non raggiunto da acquedotto ovviamente rispetta a prescindere, e in modo stringente.
Al di là di queste poche situazioni di disallineamento, però, il disciplinare si è rivelato nel complesso applicabile anche a un rifugio d’alta quota. Anzi. Il Rifugio Pian dei Fiacconi è riuscito a totalizzare 33,5 punti, un punteggio ben più alto del minimo (24) e superiore anche a quello medio (31) ottenuto dal complesso degli eco-ristoranti certificati.
Da segnalare che per il menù sono stati impiegati un numero di prodotti bio e a filiera trentina molto superiore al minimo richiesto. Un rilievo merita anche l’offerta vegetariana, più assortita di quella che normalmente si trova in un rifugio. Anche lo sforzo comunicativo è notevole, con la realizzazione ad hoc di alcune illustrazioni inserire nel menù e ispirate al progetto Ecoristorazione Trentino.
La strada è quindi aperta anche per gli altri numerosi rifugi alpini presenti in Trentino.
Per maggiori informazioni sul progetto Ecoristorazione Trentino: www.ecoristorazionetrentino.it.