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I disciplinari sono stati approvati nell'ultima seduta del Tavolo provinciale dell’Economia Solidale, concludendo un lavoro di avvio che durava da due anni. Questo ambito si può definire come un sistema di relazioni economiche e sociali che hanno al centro l’uomo e l’ambiente, con l'idea di coniugare sviluppo con equità, occupazione con solidarietà e risparmio con qualità. Le attività che ne fanno parte sono state definite in tredici settori che vanno dai prodotti biologici al welfare di comunità, dall’edilizia sostenibile al turismo responsabile e ancora dal commercio equo e solidale alla mobilità sostenibile. Per aderire ai disciplinari è necessario che il 50 per cento del fatturato annuo dell'azienda sia riconducibile al settore di cui si richiede di fare parte. Aderire al settore comporterà per le aziende vantaggi di tipo sia organizzativo, come attività di supporto, che economico, che la legge istitutiva non definisce e che saranno oggetto di sviluppo. Mario Simoni, della segreteria del Tavolo dell'economia solidale, ha riassunto le attività che hanno portato alla firma di oggi, partendo dalla legge provinciale 13 del 2010. E' stato fatto preliminarmente un censimento sulle realtà potenzialmente interessate che ha permesso di individuarne oltre 1.100. I disciplinari, ha ricordato Silva Floriani, referente del welfare di comunità, sono una sorta di “regolamenti attuativi” relativi a ciascun settore, contenenti le indicazione su come individuare gli Attori dell'Economia Solidale. Le prospettive, ha spiegato Cesare Raoss, referente per il consumo critico e per i gruppi di acquisto solidale, saranno quelle di coinvolgere il territorio e la comunità.
I disciplinari e la legge sono consultabili e scaricabili dal sito www.economiasolidaletrentina.it (lr)