
Per l'esercitazione, iniziata con le prime riunioni e gli allestimenti verso le 20.30 di ieri e conclusa, almeno per la parte strettamente operativa, dopo la mezzanotte, è stata scelta un'arteria di grande comunicazione, quale la SS 47 della Valsugana, che a causa dei grandi volumi di traffico risulta più esposta e più sensibile ad incidenti stradali, intesi sia come collisione di veicoli, sia come emergenze che coinvolgono sostanze pericolose, in particolare carburanti. Si è scelto in particolare un evento caratterizzato da un impatto tra autovetture, con conseguente principio d'incendio. Lo sviluppo di prodotti di combustione, tossici e ad alta temperatura, combinato alla riduzione della visibilità, all'interno d'un ambiente confinato qual è la galleria, determina un alto livello di pericolo, sia per le persone coinvolte direttamente dall'evento o bloccate in coda, sia per le squadre di soccorso. La cronaca degli ultimi anni ci conferma quanto possa essere letale uno scenario come questo.
Alle 20.30 è stata quindi chiusa la canna discendente (in direzione Trento) ed è stato allestito lo scenario. Alle 22. 00 è stata chiusa la canna ascendente (in direzione Pergine) e subito dopo è iniziata la manovra, con una chiamata di soccorso partita da una colonnina SOS verso la centrale dei Vigili del Fuoco del Corpo permanente. E poi si è trattato di attendere alcuni minuti per l'arrivo dei soccorritori che per prima cosa si sono occupati di spegnere l'incendio (simulato grazie all'aiuto di apparecchiature che producevano fumo artificiale), allontanare le persone in grado di muoversi e prestare soccorso a quelle rimaste nei mezzi coinvolti, liberandole anche con le pinze idrauliche prima di affidarle alle cure dei sanitari. Molte professionalità sono state chiamate ad operare contemporaneamente e in modo il più possibile coordinato e veloce in uno spazio contenuto. Assistere all'esercitazione rendeva efficacemente l'idea di quanto possa essere complessa un'operazione di soccorso e quanto organizzazione, preparazione tecnica e padronanza di sé siano fattori fondamentali. La galleria di Martignano ha consentito quindi di testare la procedura prevista in casi simili, che prevede di spostare le persone coinvolte dalla canna "calda" a quella "fredda". L'occasione è servita anche per rinnovare la collaborazione tra enti e corpi coinvolti nella complessa macchina del soccorso. "L'esercitazione - ha aggiunto l'ingegner De Vigili - ci ha fornito indicazioni molto interessanti sui problemi che si incontrano in queste operazioni e sulle modalità di risposta. Valuteremo ogni dettaglio nella riunione di analisi, in gergo Debriefing, che si fa dopo ogni esercitazione". (lr)
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