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La novità segue di poco la decisione della Giunta provinciale di individuare nell'edificio che ospita Trentino Network (a Trento) la sede della Centrale Unica di Emergenza per la ricezione di tutte le richieste di soccorso urgente e degli allarmi riguardanti le situazioni di pericolo imminenti, rientranti nelle competenze della Provincia. Con questa decisione ci si orientava ad unificare tutte le centrali di emergenza, secondo il modello europeo del numero unico per l'emergenza (NUE) 112. Il primo obiettivo sarà quindi l'attivazione di un "Call Center Laico" dove confluiranno le chiamate effettuate ai numeri 115 e 118. Gli operatori ne verificheranno la pertinenza e l'appropriatezza, adottando protocolli di filtro codificati e validati a livello internazionale, accertando il tipo di emergenza segnalata, indirizzandola quindi verso le centrali operative 115 o 118 che provvederanno all'invio dei soccorsi tecnici o sanitari. In seguito, una volta a regime, rispondendo al numero unico 112, gli operatori potranno inoltre attivare anche le forze di polizia.
Dalla fine di luglio si sono susseguiti gli incontri tecnici che hanno portato a varare il progetto che rappresenta una novità rilevante e che riguarda le strutture dell'emergenza provinciali e regionali ma anche le forze di polizia nazionali, compresi i carabinieri.
La legge provinciale n. 9/2011 aveva definito le componenti del sistema di protezione civile, tra cui il soccorso tecnico urgente (115 – Vigili del Fuoco), il soccorso sanitario (118) e la struttura organizzativa della Centrale Unica di Emergenza; in questo modo si era consolidata l'unicità del sistema di emergenza – urgenza. Il Trentino, negli scorsi mesi, per arrivare al via libera alla sperimentazione del numero unico di emergenza ha collaborato strettamente sia con la Regione Lombardia che con la Provincia autonoma di Bolzano. La sperimentazione nella nostra regione seguirà infatti quella già attivata dalla Regione Lombardia in tutto il suo territorio, dopo una prima fase che ha riguardato, a partire dal 2010, la Provincia di Varese.
L'incontro di mercoledì scorso che ha dato il via libera definitivo alla sperimentazione, era coordinato dal prefetto Matteo Piantedosi, vice direttore generale preposto all'attività di coordinamento e pianificazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e vice capo della Polizia. Al termine il prefetto ha informato della decisione i Commissari del Governo di Trento e di Bolzano per favorire la più efficace sinergia tra gli organi e le strutture dello Stato e delle Province autonome di Trento e di Bolzano. Il progetto ha una portata regionale, come dimostra la partecipazione all'incontro della componente trentina e di quella altoatesina.
Il via libera alla sperimentazione sottolinea l'impegno che in materia si sta mettendo in campo a livello locale, dove è ormai presente una struttura tecnologica evoluta. Il Trentino, per esempio, sta investendo da tempo sul sistema di comunicazione TETRANET, la Rete radiomobile provinciale; investimento che anche la Provincia autonoma di Bolzano sta realizzando.
Ad oggi in Trentino l'operatività sulla rete TETRANET è garantita, come copertura della rete e dotazione completa di apparati, alle strutture e agli enti della Protezione Civile nonché alle componenti operative dei Vigili del Fuoco Volontari nei territori della Val di Fiemme, Val di Fassa, Alto Garda e Ledro, Primiero e Val di Non. La realizzazione della rete radiomobile consiste ad oggi in 60 siti di diffusione e 8 siti di collegamento, per un totale di 2.231 apparati radio, portatili, veicolari e fissi, distribuiti ed in uso. Nel restante territorio trentino, l'operatività, intesa come copertura della rete e dotazione di apparati radio, è garantita prevalentemente a favore delle strutture provinciali e dei Corpi della Polizia locale. Per garantire il completo funzionamento del sistema TETRANET sull'intero territorio provinciale sono previsti ulteriori investimenti, già decisi dalla Giunta provinciale. (lr)
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