Il 68% degli italiani sono rassegnati alla violenza nella comunicazione via web. È come se nella rete fossero saltati i freni educativi, morali e perfino legislativi. Sole, davanti ad una tastiera, molte persone si sentono impunite. I comportamenti dei personaggi famosi dello sport e della politica rischiano di legittimare, quando non addirittura di ispirare questi comportamenti. Con questo dato tratto dalla ricerca di Parole O_stili, si è aperto il webinar della rassegna Educa Immagine, moderato da Patrizia Belli, presidente di Assostampa, sui “Leoni da tastiera”, espressione oggi legittimata anche dalla Treccani e che si riferisce alle persone che insultano sul web, usano parole volgari e aggressive.
Nel webinar organizzato in collaborazione con Assostampa, Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige e Informatici Senza Frontiere si è provato a capire come combattere questo fenomeno dilagante. A dare consigli sono stati i rappresentanti di alcune dei più noti progetti in questo campo, come Rosy Russo, fondatrice dell’associazione Parole O-Stili che da anni è impegnata nell’educazione nelle scuole e che ha prodotto un manifesto con 10 principi, tra i quali “Virtuale è reale”. “Serve – secondo Russo – educare alla parola; l’odio è sempre esistito e non è nato con la rete, ma la rete lo amplifica; dobbiamo diventare consapevoli del valore delle parole e dell’importanza di sceglierle con cura. E lo stesso vale per le immagini, che imperano su alcuni social. È una questione educativa e non tecnologica. I nostri figli non sono nativi digitali, sono nati in un ambiente digitale, ma vanno accompagnando a viverlo bene".
La violenza in rete è particolarmente diffusa nello sport, come dimostra una ricerca dell’Università di Torino ricordata da Silvia Pochettino, Giornalista e fondatrice di Ong 2.0, che ha illustrato il progetto #odiarenonèunosport nato proprio per combattere l’hate spech. Pochettino ha riportato gli esiti del monitoraggio dei social – facebook e twitter – legati a 5 testate italiane ha mostrato un altissimo tasso di diffusione della violenza verbale e dell’aggressività. Le parolacce sono diventate quasi parte strutturale del linguaggio sportivo. “A volte non solo parliamo male, ma pensiamo male – ha affermato Michele Marangi dell’Università Cattolica di Milano – e lo facciamo inconsapevolmente e in questo senso la disabilità è un emblema. Su questo abbiamo lavorato con il Manifesto della Comunicazione inclusiva che ricorda tra l’altro che dietro un disabile c’è sempre una persona con i suoi desideri e progetti; che non sono né sfigati, né supereroi e che bisogna togliersi gli occhiali del pietismo ed eroismo.
Cosa fare allora? Per gli esperti: in rete occorre – soprattutto gli adulti – essere consapevoli che il virtuale non è una cosa diversa dal mondo reale, che lo schermo non può essere una copertura; smorzare i toni, accogliere l’opinione e il punto di vista dell’altro, non accusare, ma usare informazione oggettive.
I bandi per le scuole
Il webinar Educare all’immagine: le opportunità per le scuole, moderato da Lorenzo Canova coordinatore del progetto Sensi Contemporanei si è posto come un momento di confronto sul Piano Nazionale Cinema per la Scuola previsto dalla Legge Cinema e Audiovisivo. Uno scambio di esperienze con la testimonianza di quattro buone pratiche a livello nazionale, ma anche occasione per fare il punto sulle attività dei ministeri MIUR e MiBACT nel campo dell’educazione all’immagine.
Bruno Zambardino Responsabile Affari Europei Direzione Generale Cinema ha illustrato le principali novità del Piano Nazionale Cinema per la Scuola come l’ambizioso progetto che porterà a breve ad una selezione di 150/200 esperti educatori visivi che verranno chiamati a collaborare con gli istituti scolastici con l’obiettivo di formare dirigenti e docenti nella progettazione e scrittura di bandi. E ancora il portale www.cinemaperlascuola.it una piattaforma che ospiterà e diffonderà contenuti e buone pratiche in campo audiovisivo. Da ultima un’attività di monitoraggio attivata recentemente con un gruppo di lavoro che valuterà l’impatto dei progetti finanziati con l’obiettivo di poter calibrare e riorientare l’azione della Direzione Generale Cinema.
Sono in via di pubblicazione i nuovi bandi per il 2020/21 che – alla luce della crisi sanitaria – sono stati modificati per essere adeguati alla situazione. Bandi che intendono valorizzare il network sui territori e aumentare la rete di partenariato e cooperazione tra soggetti diversi.
Tutti i dettagli e il programma completo sui siti www.educaonline.it e www.educaimmagine.it
Il programma di venerdì 20
Tecnologie per l'apprendimento e l'inclusione con Gianluca Schiavo, Simone Virdia; modera Andrea Gavosto, a cura di Iprase Trentino e riservato a docenti
Outdoor: un'opportunità pedagogica con Sara Abruzzese, Monica Guerra e Barbara Zoccatelli; moderato da Francesca Gennai, a cura di CGM e Consolida
I promotori
Il festival EDUCA è promosso dalla Provincia autonoma di Trento, l’Università degli studi di Trento e il Comune di Rovereto, organizzato da Consolida con il supporto scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Demarchi e Iprase e il sostegno di Federazione trentina della Cooperazione e delle Casse Rurali Trentine. La rassegna Educa Immagine organizzata dal consorzio Consolida con i partner del festival, vanta la direzione artistica di Trentino Film Commission e il sostengo del piano Cinema per la scuola del MIUR e MiBACT e il contributo di Cassa Rurale di Rovereto.