Venerdì, 28 Settembre 2012 - 02:00 Comunicato 2944

EDUCA - EDUCARE AL DESIDERIO

I desideri e le paure delle famiglie italiane al centro del lavoro condotto da Officina Famiglie e presentato questo pomeriggio a Educa.

Cosa desiderano oggi le famiglie? E, soprattutto, ci sono ancora tracce di desiderio nei genitori e nei ragazzi? Sicuramente c'è molta paura e molta confusione. È quanto emerge dalla ricerca condotta da Officina Famiglie, il progetto di ascolto e di attivazione partecipe nato dalla scorsa edizione di Educa.
Un lavoro che, come ha sottolineato Riccardo Prandini, docente di sociologia all'Università di Bologna, ha permesso di dare voce alle famiglie.
Nel corso dell'ultimo anno sono state coinvolte oltre 250 persone. "Le famiglie che abbiamo incontrato - ha detto Chiara Martinelli, psicologa dell'Agenzia provinciale per la famiglia, la natalità e le politiche giovanili di Trento - sono state fucine di pensieri ed esperienze condivise".
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"I genitori dovrebbero imparare a fare un passo indietro - ha spiegato Prandini - mettendo da parte i desideri che nutrono sul futuro dei figli, lasciandoli liberi di trovare e seguire i loro desideri".
"Si tratta di un atteggiamento dovuto principalmente alla paura che i figli possano soffrire, ha spiegato Silvia Cavalloro, del Settore ricerca, formazione e servizi pedagogici della Federazione provinciale scuole materne di Trento che ha raccolto le riflessioni delle famiglie intervistate. I figli vanno educati a fare la loro vita e invece spesso non si riesce ad accettare l'idea che possano fallire".
Il secondo tema fa emergere un paradosso della nostra società, in cui da un lato siamo bombardati da stimoli che ci suggeriscono nuovi oggetti e modelli da desiderare, mentre dall'altra non sentiamo più il desiderio di nulla. "Succede perché abbiamo la tendenza ad anticipare i desideri - ha commentato la Cavalloro - togliendoci così la possibilità di volere qualcosa". Diventa quindi importante lasciare del vuoto, dare ai più giovani la possibilità di sentire la mancanza di qualcosa, di sviluppare dei desideri. "Il lavoro dei genitori - ha aggiunto Nicoletta Pavesi, ricercatore di sociologia dei processi culturali e comunicativi all'Università Cattolica di Milano - è anche quello di aiutare bambini e ragazzi a trovare un orizzonte di senso dentro al quale collocare questa eccessiva ricchezza, che li aiuti a decidere cosa vale davvero, quale desiderio realizzare".
Quello che manca rispetto al passato, secondo Alessandro Salucci, filosofo e docente presso la Facoltà di filosofia della Pontificia Università san Tommaso d'Aquino, è una giusta percezione dello spazio e del tempo. "Oggi ci basta un colpo di mouse per essere in relazione con tutto il possibile - ha commentato - e viviamo in un eterno presente, dove è scomparsa l'idea del passato".
Nel seminario si è poi riflettuto su come viene vissuta la famiglia: se da un lato si registra il bisogno di aprirsi alla ricerca di relazioni che possano aiutare la gestione familiare, dall'altra sembra mancare il desiderio di guardare verso l‘esterno.
E all'interno della famiglia? Anche lì c'è confusione e i desideri talvolta si scontrano con gli stereotipi. "Uomini e donne - ha raccontato Elisa Vanzetta, dello Sportello famiglia della Provincia di Trento che ha collaborato al progetto Officina Famiglie - sono alla ricerca di nuovi modi di essere genitori e coniugi".

Service video a cura dell'ufficio Stampa della Provincia autonoma di Trento
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