
Il linguaggio delle immagini fin da tempi remoti ha una sua struttura e grammatica che vanno conosciute, proprio come quelle della lingua che applichiamo più o meno consapevolmente attraverso le parole di ogni giorno. Ma mentre la grammatica della lingua è insegnata a scuola fin dai primi anni e approfondita costantemente nel tempo, la didattica delle immagini è messa per lo più in un secondo piano, quasi avesse minore rilevanza. Flavio Rosati e Ivo Milazzo hanno invece messo in evidenza l’importanza della consapevolezza di saper leggere e interpretare le immagini, soprattutto da parte dei giovani.
Attraverso un dialogo intrattenuto con il pubblico presente all’incontro hanno quindi portato esempi concreti per riflettere sul significato di foto, video e storie disegnate e su come queste incidano sulle emozioni e richiedano una formazione per i ragazzi. Un aspetto che è al centro del programma Sensi contemporanei, che ha facilitato in alcune regioni, come Toscana, Sicilia e Basilicata, progetti ad ampio raggio di educazione all’immagine e di formazione degli insegnanti. La referente Anna Pedroncelli ha anche ricordato che la produzione audiovisiva in Italia è finanziata al 60% da fondi pubblici e le location sui diversi territori hanno ormai sostituito gli studi cinematografici.
Questa cultura delle immagini va sostenuta e anche in questo senso si muove il recente protocollo d’intesa fra la Direzione Cinema del Mibac e il Miur che prevede un fondo di 12 milioni di euro a beneficio di progetti proposti dalle scuole di ogni ordine e grado e in relazione al quale si è in attesa dell’imminente emanazione dei bandi su tutto il territorio nazionale. Un progetto significativo, che punta ad aiutare insegnanti e studenti ad interfacciarsi con la pervasività delle immagini che ormai ci accompagna quotidianamente in questa nuova Babele 4.0.