
Alla presentazione di Educa era anche presente anche Michele Tait, direttore di Consolida, il consorzio al quale - con il protocollo presentato oggi - è stata affidata l'organizzazione di Educa: È per me motivo di orgoglio che Provincia, Comune di Rovereto e Università si siano messe assieme per affrontare un tema così centrale quale quello dell'educazione attraverso una riflessione sui desideri e sui conflitti". E proprio di desideri e conflitti ha parlato Roberto Ceccato, dirigente provinciale del Servizio Infanzia e istruzione di primo grado: "È importante che ad Educa ci siano linguaggi e atteggiamenti culturali diversi: essi arricchiscono Educa dandole la possibilità di dialogare con tutti". E poi c'è il tema per questa sesta edizione, perché, ha continuato Ceccato, "solo l'educazione è capace di esaudire i nostri desideri e di gestire guidandoli i conflitti e i momenti di incontro". Infine Paola Pedergnana, coordinatrice organizzativa di Educa, ha sottolineato le due novità: "Abbiamo fissato un numero massimo di proposte da inserire in programma, pòroposte cfhe il Comitato0 promotore sceglierà fra tutte quelle che arriveranno entro il prossimo 5 marzo, mentre per lanciare Educa 2015 allestiremo una grande campagna di sensibilizzazione che avrà per titolo L'educazione mi sta a cuore".
Educa, i contenuti
All'aumento della complessità e delle fragilità, il Trentino risponde con un progetto culturale di ampio respiro sull'educazione. Nonostante le risorse in calo, la Provincia autonoma di Trento, l'Università degli Studi di Trento e il Comune di Rovereto hanno rinnovato per altri cinque anni il Protocollo d'intesa che li impegna a realizzare, con la collaborazione del consorzio Con.Solida, EDUCA, il festival dell'educazione. La convinzione infatti è che l'educazione sia strategica per la crescita umana, sociale e relazionale, ma anche leva per uno sviluppo economico e un aumento della competitività del territorio. L'obiettivo della manifestazione è di attirare l'attenzione collettiva sull'educazione, diffondere la consapevolezza della sua centralità, favorire lo scambio di saperi ed esperienze attraverso linguaggi diversificati e con un approccio divulgativo. È dunque confermato l'obiettivo che il progetto ha avuto fin dalle sue origini, ma non mancano le novità nate dall'ascolto delle opinioni dei partecipanti alle varie edizioni e delle altre organizzazioni che hanno nel tempo contribuito alla manifestazione; novità finalizzate soprattutto a promuovere la partecipazione e che esplicheranno i loro effetti in particolare a partire dal prossimo anno.
La continuità nel cambiamento è simboleggiata dalla rivisitazione del logo, un'evoluzione "a cuore" del precedente che segna così una nuova fase.
La sesta edizione: il tema
Due giorni dedicati a "Desiderio e Conflitto", come elementi che attraversano la vita di tutti, ne colorano le emozioni e ne determinano il modo di essere. Oggi le agende mediatiche e politiche sembrano però mostrare un desiderio solo come vuota ricerca del nuovo o appagamento immediato di piccoli capricci, e il conflitto come mancanza di sintonia con se stessi, segno di chiusura all'altro e di uno sgretolamento della comunità.
Secondo il Comitato promotore di EDUCA è invece possibile, in una prospettiva educativa, riconoscere e costruire nelle relazioni un desiderio come pulsione verso il futuro e verso l'altro; una chiave per comprendere e condividere; un veicolo per l'autonomia con valenza generativa. Mentre il conflitto può essere partenza per nuovi percorsi di ricerca e di maturazione, nuove forme di convivenza, nuovo sapere. Scrive il Comitato: "la dialettica dei sentimenti e delle emozioni muove il mondo, sta a ciascuno di noi educare e educarci perché la direzione di questo moto dia espressione piena alle nostre potenzialità e ai nostri talenti.
Passione e coscienza guidano le nostre azioni, creano uno spazio condiviso e una comunità in cui il legame con gli altri diventa motore propulsivo per immaginare un futuro - individuale e collettivo - significativo e pieno, per il quale vale la pena impegnarsi e agire.
Il desiderio prefigura scenari da raggiungere e richiede realismo e consapevolezza; il conflitto è momento di transizione e di sviluppo talvolta inevitabile, di cui si accetta la responsabilità in funzione del proprio ruolo, verso nuovi equilibri. Occorre capire i conflitti, analizzarne le cause e prevederne gli effetti, gestirli con competenza. Occorre educazione! La relazione educativa (nella famiglia, nella scuola, nelle associazioni, nei gruppi piccoli e grandi) si nutre di desiderio e lo genera, affronta i conflitti e ricerca soluzioni realistiche e raggiungibili, che a loro volta generano desiderio. Partecipazione e confronto; dialogo tra generazioni; consapevolezza delle proprie capacità e dei propri limiti; attenzione all'altro, all'ambiente e al mondo, sono tutti aspetti costitutivi del processo educativo, della capacità di apprezzare la bellezza e l'armonia, di creare solidarietà e convivenza, di costruire assieme il futuro. Il desiderio e il conflitto muovono il mondo, l'educazione dà loro un significato e una direzione".
Le novità
L'impegno assunto con il Protocollo d'intesa su EDUCA diventa subito concreto: è partita infatti la preparazione della prossima edizione che si terrà a Rovereto il 18 e 19 aprile che farà proprie le indicazioni raccolte in questi anni dai partecipanti (20 mila presenze) e dalle centinaia di organizzazioni che nel tempo hanno contribuito alla realizzazione del programma. Innanzitutto cambia il periodo che sarà aprile e non più l'ultimo fine settimana di settembre; questo per facilitare le scuole consentendo loro sia di programmare più agevolmente la partecipazione all'evento, sia di elaborare contributi da portare all'interno del festival. Partendo dall'idea che l'educazione è responsabilità di tutti, si continuerà, e in modo ancora più forte, a puntare sulla multidisciplinarietà degli ospiti e sulla pluralità dei linguaggi, valorizzando in particolare quelli artistici e culturali. Continuerà l'impegno delle organizzazioni promotrici a mantenere alte la qualità e l'intensità delle proposte, che saranno però contenute nella quantità: due giorni (il sabato e la domenica) con un numero minore di appuntamenti rispetto agli anni scorsi per evitare l'effetto disorientante o eccessivamente specialistico.
La campagna di sensibilizzazione
"L'educazione mi sta a cuore" è la campagna di partecipazione e sensibilizzazione lanciata da EDUCA che culminerà il 18 aprile. Tutti invitati - da soli o insieme alla famiglia, agli amici, a scuola o al lavoro, o in qualsiasi altro gruppo anche virtuale della propria quotidianità - ad indossare, esporre, pubblicare un cuore (quello proposto dalla campagna stessa, ma anche ideato in modo creativo) per dire con entusiasmo che l'educazione riguarda tutti ed è passione per il futuro. La campagna si può seguire sulla pagina Facebook di EDUCA.
La call alle organizzazioni
Fin dalle origini, la partecipazione collettiva non è stata solo un obiettivo di EDUCA ma anche un metodo. Anche quest'anno (pur se i tempi sono molto ristretti) e ancor di più nelle prossime edizioni, le scuole e le organizzazioni della società civile, le istituzioni e i centri di ricerca e studio, sono invitati a contribuire alla costruzione del programma segnalando e proponendo esperienze, testimonianze, laboratori caratterizzati da originalità e innovazione e alimentando così uno scambio che fa crescere insieme. Le proposte selezionate dal Comitato promotore consentiranno di trattare il tema in modo ancora più plurale e con approcci e sguardi diversificati. La scheda per partecipare è scaricabile dal sito www.educaonline.it.
Foto e service video a cura dell'Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento
In allegato: PDF del manifesto di Educa, MP3 con interviste audio a Roberto Ceccato, Paola Pedergnana, Andrea Miorandi -