Torna ad aprile il festival EDUCA che dedica la decima edizione ai rapporti tra scuola e famiglia, senza però dimenticare bambini e ragazzi, attori a pieno titolo di questo dialogo e mai ricettori passivi del patto formativo. Per questo, come consueto, il festival si aprirà con un programma tutto dedicato alle scuole.
Si inizierà giovedì 11 aprile con due proiezioni, seguite da laboratori di educazione all’immagine, che affronteranno in modi diversi il rapporto fra mondo degli adulti e quello giovanile. Con La principessa e l’aquila le classi primarie conosceranno la vera storia di Aishoplan, una ragazzina asiatica di 13 anni che lotta coi pregiudizi della propria comunità per diventare addestratrice di aquile, in un contesto culturale in cui quest’arte millenaria è tradizionalmente riservata ai soli maschi. Sing street accompagnerà invece i ragazzi delle scuole medie a scoprire una pop band fondata da un gruppo di adolescenti, nella Dublino degli anni ’80, fra primi amori, amicizie e rapporti travagliati con il mondo degli adulti. Anche gli studenti delle scuole superiori avranno modo di confrontarsi attraverso il cinema con il tema di questa edizione grazie alla proiezione, il venerdì mattina, di Captain fantastic: film del 2016 con Viggo Mortesen nei panni di un padre anticonformista e libertario che cresce i sei figli in un bosco per sfuggire all’appiattimento culturale della società dei consumi.
Il rapporto fra generazioni nella costruzione di un patto educativo non poteva che coinvolgere anche i nonni: con il laboratorio Smartphoniamo, curato dall’I.T.T. “G. Marconi” di Rovereto, gli studenti insegneranno ad alunni over 60 l’utilizzo di internet e delle tecnologie digitali. Quel che io sogno anche tu lo sognavi è invece lo spettacolo teatrale promosso dal Liceo Filzi di Rovereto che avrà come protagonista la relazione fra una maestra e la sua classe. Una relazione in cui i sogni si trasformeranno in un linguaggio universale in grado di avvicinare i punti di vista di bambini e adulti.
Il mondo della narrazione da sempre costituisce il più potente collante fra generazioni. Le storie, soprattutto se lette insieme, ancor più se tramandate, possono trasformarsi in un meraviglioso campo sul quale far crescere il rapporto fra genitori, figli e comunità educante. Ed è in quest’ottica che l’Associazione Italiana Scrittori per Ragazzi propone il laboratorio teatralizzato Esercizi di stile su Cappuccetto Rosso: un gioco guidato che porterà i partecipanti a conoscere alcuni piccoli segreti per inventare storie sempre nuove. Da una favola classica a una moderna: il Dipartimento di psicologia e scienze cognitive dell’Università di Trento proporrà infatti un avvincente laboratorio tratto dal bestseller I 5 malfatti, di Beatrice Alemagna, invitando bambini, insegnanti e genitori a riflettere sul concetto di imperfezione e a realizzare con materiale di recupero il proprio personalissimo “malfatto”.
Sarà il lupo, come metafora dei pericoli di ogni periodo storico, il protagonista dell’incontro di promozione delle tecniche di autodifesa e sicurezza personale promosso dall’Associazione Selofailosai rivolto alle giovani adolescenti e alle loro mamme. La narrazione, declinata questa volta attraverso il linguaggio teatrale, può rappresentare un codice efficace per creare ponti educativi anche per i ragazzi e le ragazze dell’Istituto “Sandro Pertini” di Trento. Saranno loro infatti registi e attori di Lettera a Nick: come un libro può diventare uno strumento di pedagogia teatrale, un progetto di didattica drammaturgica nato dalla voce di ragazzi che hanno voluto portare in scena la complessità del proprio rapporto con la scuola.
Una buona relazione non può prescindere anche dalla consapevolezza del proprio corpo e delle proprie emozioni. Per questo con Educoteka si approfondirà il concetto di intelligenza emotiva e si sperimenteranno le pratiche della meditazione Mindfulness. Sulla stessa lunghezza d’onda il workshop proposto dall’Associazione AlternArt che accompagnerà i più piccoli alla scoperta delle emozioni attraverso la realizzazione di piccole opere d’arte.
Anche i giochi di ruolo quale sintesi ludica tra narrazione e rappresentazione, costituiscono un grande strumento per imparare a mettersi nei panni dell’altro e sperimentare punti di vista differenti. Ed è in questa chiave che le Edizioni dal Faro proporranno a bambini e ragazzi di conoscere Jovannino e Jonny, il primo un ragazzo di montagna amante della vita all’aria aperta, mentre il secondo un coetaneo di città immerso nella bolla digitale di videogiochi e smartphone. Come si vive nei panni di ciascuno dei due? Potranno dialogare due mondi così distanti? Il dialogo è cruciale per far sì che mondi opposti si incontrino. Ma un dialogo può essere fatto tanto di parole quanto di segni. E quest’ultimo è il caso delle insegnanti della Scuola “Giuseppe Veronesi” di Rovereto che costruiranno “un dialogo” fra le classi partecipanti partendo dal potere dei disegni. Con Incastri creativi si cercherà infatti di combinare i disegni realizzati dai bambini arrivando così ad assemblare una grande opera collettiva.
Non mancheranno occasioni di discussione anche per i ragazzi più grandi. Ne è un esempio il triplice incontro promosso dalla Fondazione Bruno Kessler: da una parte l’appuntamento con il Caffè Scientifico organizzato e condotto quest’anno in collaborazione con gli studenti del Liceo Maffei di Riva del Garda che guideranno il pubblico presente a confrontarsi in modo informale sul tema della parità di genere. Dall’altra si affronteranno i temi del cyberbullismo, degli hate speech e del dilagare di fenomeni di violenza verbale sui social nei due dibattiti dal titolo: I giovani di fronte ai fenomeni di odio e Giocare con il cyberbullismo. Dialoghi che si trasformeranno in vere e proprie sfide dialettiche a colpi di retorica grazie alla competizione A suon di parole, promossa da Iprase, che vedrà fronteggiarsi squadre provenienti da differenti scuole.
Anche la Fondazione avvocatura italiana insieme al Consiglio nazionale forense contribuirà al tema di questa edizione proponendo l’incontro Regoliamo scuola e famiglia: un gioco di ruolo in cui si proverà a prendere consapevolezza dell’importanza delle regole nei contesti educativi. Il Distretto Famiglia dell’Educazione guiderà infine ragazzi e insegnanti a riflettere sul tema della fiducia e della partecipazione come ingredienti essenziali di una solida alleanza educativa. I ragazzi che parteciperanno saranno poi invitati a portare i loro punti di vista e osservazioni anche il sabato successivo dialogando con gli adulti.
La partecipazione a tutti gli appuntamenti è gratuita. Per dettagli e iscrizioni: www.educaonline.it. Sul sito tra qualche settimana anche il programma completo di tutti e tre i giorni del festival promosso da Provincia autonoma di Trento, Università degli Studi di Trento e Comune di Rovereto con il supporto organizzativo del consorzio Consolida e il contributo scientifico di Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Franco Demarchi e IPRASE. Il programma del festival è realizzato in collaborazione con Cooperazione Trentina e Casse Rurali Trentine.