Domenica, 02 Giugno 2019 - 15:46 Comunicato 1338

Dove finisce l’Europa?

La parola ircocervo deriva dal latino hircocervus, ovvero da hircus e cervus, e designa un animale mitologico per metà caprone e per metà cervo. Partendo da questa suggestione riferita ad un’Unione Europea ancora non definita nella sua natura, che produce tensioni fra i cittadini e divergenze economiche fra i paesi membri, si è sviluppato al Festival un dibattito sul futuro dell’Europa che ha visto protagonisti il segretario della Cgil Maurizio Landini, il politologi Sergio Fabbrini e Simona Piattoni, l’economista Lucrezia Reichlin e lo studioso di scienze sociali Alberto Martinelli.

“Uno dei problemi che ha determinato il voto ai sovranisti – ha detto Landini - è dovuto al grande livello di divisione delle persone che hanno bisogno di lavoro. Se non costruiamo un'unità sociale del lavoro non possiamo cambiare l’Europa, perché il livello di disuguaglianze è altissimo. Gli investimenti europei – ha detto – devono essere finalizzati a creare lavoro. Occorre cambiare la cultura economico finanziaria che c’è attualmente per affermare un concetto di Europa sociale”.
Per la prima volta - ha spiegato Fabbrini le elezioni europee sono state elezioni politiche. Dopo il fallimento della Brexit anche i nazionalisti sanno che non c’è alternativa, quindi abbiamo ora un’opposizione interna, con lo schieramento sovranista che rappresenta circa un quarto del parlamento europeo. C’è una divisione molto rilevante fra sovranisti ed europeisti, più forte di destra e sinistra in tutte le istituzioni europee, che rischia di paralizzarle. L’Italia sta con le opposizioni in Europa e al Govermo nel Paese e questo può essere un problema. Come se ne esce? Certamente non difendendo lo status quo. Gli europeisti che difendono lo status quo fanno il gioco dei sovranisti, ha concluso”.
Per Lucrezia Reichlin la moneta unica fa girare la ruota, ma la ruota la fa il lavoro e l’economia. Il Trattato di Maastricht non funziona più e non accontenta tutti gli Stati. “La crisi finanziaria rende il messaggio sovranista convincente, la critica va accolta e capita e vanno fornite delle risposte”.
“Bisognerebbe avere delle imposte europee, - ha detto Martinelli – spostare progressivamente le entrate fiscale direttamente a livello sovra nazionale per arrivare ad un assetto federale. Una proposta interessante sarebbe la Web Tax o una Tassazione ambientale. L’EU non è morta, molti suoi programmi si sono rivelati un vero e proprio successo, basti pensare a Garanzia Giovani”.
Altro problema – ha sottolineato Simona Piattoni – è la democrazia. Il Demos eu potrebbe essere una soluzione, ma richiederebbe dei processi molto lunghi e creerebbe guerre per la centralità, e sicuramente l'Italia sarebbe in periferia. Cosa si può, quindi, fare per recuperare questa democrazia? Agire sicuramente dall'interno”.

(fm)


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